
Luca Barbareschi
Ospiti importanti oggi al ‘Festival della Storia’ di Ancona. Alla Mole, tra gli altri, ci saranno Achille Occhetto (ore 18), che parlerà della Bolognina, ‘una svolta epocale’, Massimo Raffaeli e Cesare Damiano. Domani il più atteso è Luca Barbareschi, che parlerà di ‘Tradimenti tra teatro e cinema’ in dialogo con Valentina Conti.
Barbareschi, qual è il tradimento peggiore?
"Quello di chi ruba un’idea a un altro. Terribile. Come ha fatto Roberto Benigni, che per ‘La vita è bella’ ha copiato ‘Train de vie’ di Radu Mihaileanu. C’è poi il tradimento di un amico. Io non l’ho mai fatto, perché l’amicizia tra uomini è qualcosa di unico. Nel film ‘Tradimenti’, tratto da Pinter, uno dei protagonisti è l’amante della moglie di un amico. Quando lo viene a sapere dice: sono devastato, ma non per mia moglie. E’ perché non potremo più giocare a squash insieme".
Le donne sono diverse?
"Le donne tra loro sono meno amiche rispetto agli uomini, perché sono più competitive. Noi siamo un po’ più fessi. Io ho tre amici veri con cui ho trascorso i momenti più belli della mia vita, parlando di tutto davanti a un bicchiere".
Nel mondo del teatro e del cinema chissà quanti tradimenti...
"Noi attori mentiamo sul palcoscenico. A differenza dei politici, che devono per forza dire cose false, tradire le promesse elettorali. Negli Stati Uniti Kamala Harris era considerata una demente, la peggiore. Tra l’altro è stata anche dalla parte di Trump. Ora che serve una narrazione diversa tutto è cambiato".
Il tradimento può portare anche a qualcosa di buono?
"Sì. Ad esempio può rinnovare un rapporto di coppia. Ho avuto avventure con donne sposate, di cui magari conoscevo i mariti. Loro erano ‘fantasiosi’, ma non con le mogli. Allora io dico: parlatevi. Sarà che le donne hanno più bisogno di ‘testa’, oltre al corpo".
Un incontro del festival si intitola ‘Tradurre tradire’.
"Vero. Io ho tradotto molto teatro. Se lo fai in modo letterale non ci si capisce nulla. Togli senso al testo. Pensiamo a come viene tradito Shakespeare. Io mi reputo privilegiato nel poter leggere Dante ‘in originale’. Come si fa a tradurlo?’.
E al cinema il doppiaggio è un tradimento?
"E’ un incubo. Io lo abolirei subito. Basti pensare a quelle voci ‘finte’, impostate. Se De Niro recita, lo fa con la mente, il corpo e la voce. E’ un tutt’uno. Purtroppo pare che in Italia non se ne possa fare a meno.
Raimondo Montesi