"Al di là dei giochini delle tre carte che il ministro Urso continua a fare sulle crisi industriali, scaricando ogni colpa su chi l’ha preceduto relativamente all’applicazione del golden power, il tracollo dell’industria italiana col governo Meloni è diventato l’emergenza numero uno per il 2025. Nella mia regione, le Marche, si vive il dramma di Beko a Comunanza, con l’azienda che ha ribadito la volontà di chiudere, e a Fabriano dove sono previsti forti tagli al personale". Così il deputato M5s Giorgio Fede sulla vertenza che sta tenendo col fiato sospeso il Fabrianese dove il nuovo piano della multinazionale prevede oltre 360 esuberi. "Oggi, purtroppo – aggiunge Fede - assistiamo a un governo e a una giunta regionale marchigiana piuttosto impotenti nel contrastare l’atteggiamento quasi sprezzante dell’azienda turca. A Fabriano poi nei giorni scorsi è stata prodotta l’ultima bobina di carta F3: un colpo al cuore per una città il cui nome è associato proprio alla carta Fabriano che da secoli gira per il mondo. La toppa a cui si è arrivati dopo il tavolo è quella di un anno di cassa integrazione straordinaria, poi tra riallocamenti e vari, chi vivrà vedrà. Questi due casi, in una regione come le Marche, hanno un effetto deflagrante. E sono spie rosse di disastri annunciati. Con Meloni al governo – conclude - assistiamo a venti mesi consecutivi di calo della produzione industriale nel Paese, senza che il governo abbia saputo approntare un indirizzo, una visione o un banale pacchetto di proposte di politica industriale".
CronacaBeko e cartiere, Fede:: "Governo impotente"