
Gli stabilimenti balneari vengono presi d’assalto durante il periodo estivo: per molti è importante avere il proprio ombrellone prenotato per l’intera stagione
Pioggia di richieste per accaparrarsi un ombrellone in alcuni stabilimenti balneari, gli operatori chiedono ai clienti la conferma. C’è tempo circa un mese per pensare se mantenere il proprio ombrellone oppure cambiare, pena la perdita di prelazione: questo è quanto avviene ormai da anni negli stabilimenti balneari di punta della spiaggia di velluto, dove già al termine della stagione, molti potenziali clienti si informano sulle disponibilità e vengono messi in una sorta di lista di attesa.
Il cliente ha solitamente tempo per riconfermare il proprio ombrellone entro metà febbraio e, una volta riconfermato, dovrà pagare una caparra entro primavera. Ma c’è anche chi punta alla fidelizzazione e dopo la conferma entro primavera, attende il saldo per fine giugno, unica modalità per sfuggire a un eventuale ritocco che invece consente di pagare anche al termine della stagione estiva.
Una modalità sempre più diffusa tra gli operatori balneari per avere un minimo di garanzia e aumentare così gli stagionali. Stabilimenti balneari che si sono trasformati in chalet: ormai la gran parte hanno a disposizione snack bar e servizi, alcuni addirittura il ristorante. Ma l’attesa da parte degli operatori, riguarda anche le deroghe che dovranno essere concesse dall’Amministrazione comunale e che consentiranno di prolungare l’orario di apertura.
Ma il nodo riguarda il pubblico intrattenimento: senza la licenza, non si potrà ballare e con la spada di Damocle della Bolkestein, sono pochi gli stabilimenti che investiranno per mettersi a norma. Non più stabilimenti balneari ma vere e proprie imprese che negli anni si sono trasformate, aumentando appunto i servizi, anche con collaborazioni legate ai comuni dell’entroterra. Non mancano nemmeno percorsi enogastronomici sulla spiaggia, su cui puntano alcuni operatori balneari per dare un’offerta alternativa al cliente.