"Evento eccezionale: capita ogni mille anni"

Lo rileva la Protezione civile regionale. A Senigallia procedono le operazioni di pulizia, montagne impressionanti di rifiuti in discarica

Migration

Un’altra allerta meteo fa tremare la spiaggia di velluto. Erano le 15 ieri quando le auto della Protezione Civile hanno allertato la popolazione consigliando di salire ai piani alti. Sul web in molti postavano filmati dall’entroterra dove la situazione è rimasta sotto controllo. Vigili del Fuoco e il centro subaquei dell’arma dei carabinieri hanno raggiunto la darsena turistica del Porto dopo aver perlustrato la zona alla ricerca del corpo di Brunella Chiù, la 56enne dispersa dalla sera dell’alluvione. Di lei ancora nessuna traccia. Martedì era stata ritrovata la sua auto completamente distrutta. Ieri mattina nelle vie flagellate dall’esondazione si continua a spalare per rimuovere quanto più fango possibile, anche in previsione dell’allerta meteo.

Una vera e propria corsa contro il tempo, la stessa che hanno fatto tecnici, Vigili del Fuoco, volontari, Protezione Civile che hanno cercato di limitare un eventuale danno con interventi di somma urgenza sugli argini. Un occhio al cielo e uno sull’orologio nelle scuole dove oggi si vota: nei giorni scorsi sono partite le operazioni di pulizia, nella scuola d’infanzia San Gaudenzio dove, per raggiungere le aule dove sono state allestite le urne, la strada è stata liberata dal fango. Viabilità ristabilita nei pressi della scuola Puccini, così come alla Leopardi, mentre nessun problema alla scuola elementare Pascoli e alla scuola di Cesanella entrambe risparmiate dalla piena del Misa. Tra le zone più critiche, un tratto di via Verdi dove ieri mattina le idrovore erano ancora al lavoro per ripulire i garage sotterranei di alcuni palazzi, in altri c’è ancora acqua negli ascensori. Non si è fermata la catena solidale: ieri un gruppo di senigalliesi ha consegnato abbigliamento e scarpe a Pianello di Ostra dove si lavora per ripristinare i seggi: uno è stato organizzato in una palestra privata. In soccorso dei senigalliesi sono arrivati in pullman da Salerno i tifosi della Cavese che hanno depositato generi alimentari e aiuti di ogni tipo presso il ‘Caligo Guercio’, il ristorante sull’acqua ormeggiato al porto di Senigallia. Aria di normalità si respirava ieri al ristorante La Tartana che, dopo una settimana di lavoro incessante, è riuscito a riaprire. A nove giorni dall’alluvione la Rotonda ha rivisto gli sposi, che hanno scelto il People per il banchetto di nozze. La gran parte dei locali nelle zone alluvionate resta chiusa, qualcuno vive nell’incertezza riguardo alla riapertura. Domani riapriranno la gran parte delle scuole, a restare chiuse sono quelle dove sono stati allestiti i seggi elettorali: la priorità e di far tornare gli studenti in classe in sicurezza. Quella di oggi sarà un’altra giornata difficile dove la città si troverà ancora una volta minacciata dalla pioggia. Da lunedì dovrebbe tornare a splendere il sole, agevolando così le operazioni di pulizia nelle aree che versano ancora in uno stato critico. Attesi in questo week-end i proprietari delle case vacanze che arriveranno per verificare le condizioni delle abitazioni che si trovano nella Zona Rossa.

Impressionanti le montagne di rifiuti accatastati nelle discariche alle porte della città. Oltre alle tonnellate di fango, ci sono rifiuti di tutti i tipi: arredi, mobilia, suppellettili, elettrodomestici. Un mondo intero da buttare via. Solo oggi i camion hanno fatto 139 viaggi.

Un evento atmosferico eccezionale, "che ha una probabilità di accadimento una volta oltre 1.000 anni". Lo rileva la Protezione civile regionale nel rapporto pubblico di evento dell’alluvione del 15 settembre nelle Marche. Superati "i record storici di precipitazione di tutta la serie registrata a partire dal 1929". Gli idrometri del monitoraggio di Misa e Nevola, tranne quello di Bettolelle, "sono stati danneggiati o spazzati via" dalla piena e questo ha reso impossibile il monitoraggio strumentale: "in un’ora, tra le 20:30 e le 21:30 si è passati da una situazione di pochi centimetri di acqua in alveo, all’assenza del dato"