
Filippo Paolasini ovvero Asini Bardasci
Vita, morte e ‘mistero’ di Luigi Tenco al ‘PolverigiFest’. Domani e dopodomani (ore 21) al Teatro della Luna Filippo Paolasini, alias Asini Bardasci, porta in scena ‘Ciao amore ciao, un’inchiesta su Luigi Tenco’, intenso racconto di una figura che ha segnato la storia della musica cosiddetta ‘leggera’ italiana.
Paolasini, di Tenco è stato detto molto, da parte di molti. Il suo approccio nel volerlo raccontare qual è stato?
"Tutto nasce dalle cantate che si facevano in famiglia. La mia amava la musica italiana. Quando arrivava Tenco era il momento della nota dolente. Tutti dicevano: poverino, morto così giovane, che finaccia che ha fatto... Questa ‘finaccia’ mi è rimasta sempre in mente. Poi, cresciuto, ho scoperto che c’erano ‘segreti’ che non avrei mai immaginato. Come il fatto che non fosse nato a Genova, ma in un paesino del Piemonte, da cui la madre era scappata perché si diceva che il figlio non era del legittimo padre ma di un giovane partigiano".
E lo spettacolo come nasce?
"Diciamo che da lì è partita tutta una ricerca, finché il testo è arrivato a una sua compiutezza. Ci tengo a dire che questo non è un recital, e neanche un omaggio a Tenco. E’ un lavoro che vuole rimettere luce su una storia troppo velocemente archiviata come suicidio. Io ho avuto il placet della famiglia di Tenco, che ha supervisionato il testo e mi ha permesso di metterlo in scena, perché di mezzo ci sono questioni legali".
La tragica morte di Tenco è quindi il punto centrale?
"C’è una prima parte in cui si racconta l’epopea iniziale di Tenco, insieme a quella della ‘scuola genovese’. La seconda è più legata a quella fatidica notte del 1967, quando fu ritrovato il cadavere all’Hotel Savoy di Sanremo. Sa un po’ di ‘Blu notte’, ma l’obiettivo è ridare dignità al personaggio, che è poi un modo per riportarlo a noi. Perché è un mistero anche il fatto che a 60 anni di distanza ancora cantiamo e ricordiamo Tenco".
Nello spettacolo ci sono le sue canzoni, vero?
"Sì, suoniamo dal vivo alcuni brani, dai più famosi, come ‘Lontano lontano’ e ‘Mi sono innamorato di te’, ad altri meno noti, come ‘Se qualcuno ci dirà’ e ‘Brava ragazza’. Attraverso le canzoni facciamo rivivere Tenco".
Avendo approfondito la vicenda, fu suicidio o no?
"Io racconto i fatti. E considerando tutti i fatti sembra sia impossibile che Tenco si sia sparato da solo".
Raimondo Montesi