MARINA VERDENELLI
Cronaca

Gresti, niente messa alla prova alla Caritas

Il pm respinge la richiesta dell’ex fidanzato di Andreea che il 5 dicembre andrà a giudizio per spaccio di droga, forse in abbreviato

Simone Gresti e Andreea Rabciuc, poi ritrovata cadavere in un casolare

Simone Gresti e Andreea Rabciuc, poi ritrovata cadavere in un casolare

Ha chiesto il giudizio abbreviato Simone Gresti. Il 46enne di Moie finito al centro della scomparsa della ex fidanzata Andreea Rabciuc, la 27enne di origine romena sparita nel nulla il 12 marzo del 2022 e ritrovata ormai cadavere il 20 gennaio scorso in un casolare abbandonato nelle campagne di Montecarotto. A fine settembre era arrivata la richiesta della pm Irene Bilotta di mandarlo subito a processo per l’accusa di spaccio di droga (giudizio immediato) perché le prove a suo carico erano sufficienti per gli inquirenti. Per lo spaccio di stupefacenti, emersi a giugno scorso, Gresti era finito agli arresti domiciliari a casa dei genitori, a Moie e la misura cautelare per lui è rimasta la stessa. Con la richiesta di mandarlo subito a processo era stata fissata anche la data di inizio del dibattimento, il 14 novembre, ma non sarà più cosi. L’abbreviato verrà discusso nell’udienza fissata per il 5 dicembre. Inizialmente l’indagato, difeso dagli avvocati Emanuele Giuliani e Gianni Marasca, aveva provato a chiedere la messa alla prova, da fare alla Caritas. Un percorso che con diverse ore di volontariato avrebbe estinto il reato senza andare a processo. La Procura però si è opposta. Le indagini dei carabinieri, avviate subito dopo la scomparsa di Andreea, avevano portando a fare emergere diversi episodi in cui Gresti avrebbe spacciato droga, in particolare cocaina, a più avventori della Vallesina e anche alla stessa ex fidanzata. Una attività investigativa culminata tre mesi fa e conclusa con l’applicazione della misura cautelare degli arresti domiciliari disposti dal giudice delle indagini preliminari Carlo Masini. Gli inquirenti avrebbero ricostruito numerosi episodi di spaccio a carico di Simone, per lo più nelle zone di Moie di Maiolati Spontini, Castelplanio e Monsano. Quando a giugno gli era stata notificata la misura cautelare, gli era stato contestato anche un altro reato, quello di maltrattamenti nei confronti sia di Andreea che della attuale fidanzata anche se non ci sono denunce di parte. I domiciliari erano scattati solo per lo spaccio di droga anche se quantitativi concreti di sostanze stupefacenti, nelle sue mani, non sono stati mai trovati. Stando alle indagini dei carabinieri però il 46enne avrebbe continuato a spacciare anche poco prima di finire ai domiciliari. Per questo la richiesta della misura cautelare. Resta ancora aperta invece l’indagine relativa alla scomparsa e al ritrovamento di Andreea dove Gresti è indagato a piede libero per omicidio volontario, sequestro di persona, istigazione al suicidio. Si attende ancora il deposito delle ultime perizie tecniche.