PIERFRANCESCO CURZI
Cronaca

I "dannati" dell’alluvione. Ristori, corsa contro il tempo. Raffica di richieste, sito in tilt

Sono oltre un migliaio le domande presentate alla Regione da aziende e privati

Sono oltre un migliaio le domande presentate alla Regione da aziende e privati

Sono oltre un migliaio le domande presentate alla Regione da aziende e privati

È stata una vera e propria corsa contro il tempo per inserire le domande per la richiesta dei ristori da parte degli alluvionati del settembre 2024. Con la scadenza fissata alla mezzanotte appena trascorsa le ultime 24 ore sono state di autentica ansia, soprattutto per i titolari delle centinaia di imprese del territorio finite sott’acqua quattro mesi fa a causa delle piogge abbondanti e delle esondazioni di fiumi, fossi e canali.

La Regione aveva deciso di uniformare la scadenza tra imprese, aventi diritto a un ristoro di 20mila euro per la somma urgenza (la richiesta di risarcimento complessiva sarà in un secondo momento, quando sarà possibile ottenere al massimo l’80% del danno subìto), e i privati cittadini con la copertura di 5mila euro.

Tra giovedì e ieri mattina oltre 600 pratiche di altrettante aziende sono state registrate sul portale che la Regione ha attivato a favore dei richiedenti, appoggiati in maniera fattiva dal Comitato Alluvionati Marche. C’è stato allarme proprio giovedì, quando alcuni imprenditori hanno lamentato il blocco del sito in questione, quasi certamente a causa del massiccio e contemporaneo afflusso di richieste.

Difficile ricostruire adesso il numero esatto di domande inviate alla Regione, ma si sta parlando di più di mille unità, tra cittadini e ditte, in rappresentanza di tutti i comuni della fascia costiera, da Falconara (per il dramma di Castelferretti) a Porto Recanati. Inizialmente, per errore, erano rientrati nel decreto ristori soltanto quei comuni, poi ne sono stati inseriti molti altri, compresi quelli all’interno, con un bacino che è triplicato.

Molti comuni, tuttavia, non rientrano nella richiesta dei ristori, una selezione che la Regione Marche ha dovuto ovviamente fare per non disperdere importanti risorse, togliendole a chi ne ha davvero bisogno dopo quanto accaduto tra il 18 e il 19 settembre scorsi.

p.cu.