REDAZIONE ANCONA

I genitori proporranno a Valditara una legge anti bullismo in suo nome

Il ragazzo prima di uccidersi si è tolto il maglione del papà: non voleva rovinarlo

Leonardo insieme alla mamma

Leonardo insieme alla mamma

L’ultimo gesto d’amore di Leonardo per papà Francesco, è stato quello di togliersi il suo maglione prima di uccidersi. Non lo voleva rovinare e l’ha posato accanto, insieme al cellulare. Distrutti dal dolore papà Francesco e mamma Viktorjia hanno trovato il coraggio per fare un appello: "Tutto quello che stiamo facendo lo facciamo oltre le nostre forze – spiega Francesco Calcina - Leonardo non torna e vogliamo capire quale è stato l’evento scatenante e capire anche l’altarino delle omissioni. Vogliamo capire, ci rivolgiamo ai ragazzi, ai genitori dei ragazzi, anche tenendo conto delle lettere emanate dal dirigente. Vorrei che i genitori si mettessero una mano sul cuore. Leo era un ragazzo buono essere educati non significa essere deboli. Al posto di Leo ci potrebbero essere i vostri figli e a chi non si trova in quella situazione non gli si può dire: ‘fatti gli affari tuoi’". Francesco, Viktoryia e il loro legale sono convinti che dietro il gesto estremo di Leonardo ci sia qualcosa di più di semplici prese in giro: "Mi rifiuto di pensare che quanto accaduto sia successo per ridolini, vocine, vogliamo sapere cosa è successo e possiamo capirlo solo se i ragazzi, tramite genitori e professori, che non demonizziamo in toto, parleranno. Alla fine tutti sanno e ce lo dimostrano video come quello che girava ieri su Tik Tok e che il nostro avvocato ha provveduto a inserire nel dossier". Un video dove si dice che ‘Se faccio a botte con qualcuno a noi vengono a trovarci in Questura e non in ospedale’, un riferimento casuale? Forse. "La scuola è il luogo dove si insegnano educazione e disciplina, dove i figli devono stare al sicuro – conclude Francesco Calcina – Se una persona non è in grado di garantire la sicurezza dei ragazzi, deve cambiare lavoro. Leonardo non era un debole, ma un ragazzo educato come tanti altri". Il sospetto che ci sia dell’altro lo nutre anche mamma Viktoryia: "Sono sicura, al 99% che quanto successo è all’interno del cellulare di Leo. L’iPhone ha una protezione. Credo che dietro quanto accaduto a Leo ci sia qualcosa di organizzato, oltre ogni regola. I professori dall’11 settembre non hanno fatto nulla e questo significa non sapere fare il proprio mestiere. Siamo pronti ad interagire con il Ministro e con chi è di competenza a proporre una legge che porti il nome di mio figlio".