MARINA VERDENELLI
Cronaca

Il marito la soffocò per non sentirla urlare

Tragedia al Filetto, Marino Giuliani andrà a processo per omicidio preterintenzionale: l’autopsia su Valeria Baldini conferma la sua versione

Il marito la soffocò per non sentirla urlare

Il marito la soffocò per non sentirla urlare

di Marina Verdenelli

E’ morta soffocata per la mano che il marito le aveva messo alla bocca per non farla urlare ma non era intenzionato a togliere la vita alla moglie Marino Giuliani. Per l’anziano, 79 anni, accusato di aver ucciso Valeria Baldini, 77 anni, il reato rimane quello di omicidio preterintenzionale (oltre l’intenzione di uccidere).

L’autopsia disposta dalla procura dopo il decesso della donna, avvenuto il 21 ottobre scorso nella frazione di Filetto di Senigallia, è stata depositata dal medico legale Marco Palpacelli alcuni giorni fa che nelle cause ha stabilito che la morte è compatibile con la dichiarazione del marito resa ai carabinieri subito dopo il fatto.

La donna era affetta da una malattia degenerativa e Baldini, che la accudiva da tempo, quella mattina avrebbe solo voluto azzittirla mentre urlava, per non svegliare il figlio che ancora dormiva.

L’anziano le avrebbe quindi tappato la bocca perché era stanco di sentirla gridare di continuo e nel fare questo la donna era soffocata. Le sarebbe andato di traverso anche un boccone. Sul caso si va verso la chiusura delle indagini da parte del pm Rosario Lioniello.

All’autopsia della procura aveva partecipato anche un consulente di parte, il medico Andrea Mancini, incaricato dalla difesa di Baldini, l’avvocato Edoardo Massari. Il marito della donna, dopo la convalida dell’arresto, era finito ai domiciliari per due mesi, a casa di parenti, ma dal 24 dicembre scorso è tornato libero.

La misura ristretta era stata giustificata dal gip Carlo Masini per non inquinare le prove e le indagini nell’imminenza dei fatti.

A casa sua, una villetta in via della Foresta, immersa nelle campagne, con ancora le impalcature montate per la ristrutturazione delle facciate esterne, non era potuto tornare. L’abitazione infatti era stata posta sotto sequestro. L’anziano aveva affrontato l’interrogatorio di garanzia in tribunale, confermando quando già detto i giorni prima al pubblico ministero Lioniello, poche ore dopo la morte della moglie.

L’indagato era stato già sentito dal magistrato in caserma dove aveva parlato di un incidente, un gesto del tutto involontario, perché non voleva uccidere la donna ma solo evitare di farla gridare.

Il dramma si era consumato poco prima delle 8. Marito e moglie stavano facendo colazione. In casa c’era anche il figlio 50enne che però ancora dormiva quando la madre è morta e non avrebbe visto nulla. I soccorsi di aiuto erano stati richiesti dall’abitazione parlando inizialmente di un boccone andato di traverso.