REDAZIONE ANCONA

Immenso Tamberi. Campione d’Europa per la terza volta davanti a Mattarella

Ennesima medaglia d’oro di Gimbo con un salto a 2 metri e 37. Poi lo show all’Olimpico dove ha anche abbracciato il Presidente.

Immenso Tamberi. Campione d’Europa per la terza volta davanti a Mattarella

Pazzesco, infinito Gianmarco Tamberi: dà spettacolo all’Olimpico e si conferma campione d’Europa, terzo titolo continentale consecutivo.

Prima salta 2,34 al primo tentativo, poi scherza, si toglie le molle dalle scarpe, l’ultima trovata di Gimbo, e finge anche di essersi fatto male lasciando ammutolito il pubblico. Poi va a raccogliere l’applauso dell’Olimpico.

Ma non basta, così torna in pedana e supera anche 2,37, miglior misura mondiale dell’anno. Nella quinta notte magica degli Europei di Roma il Gimbo nazionale incanta tutti su quella pedana che lo vede di nuovo protagonista insuperabile, al primo appuntamento della stagione.

Gimbo sta benone, soprattutto in proiezione olimpica e lo dimostra allungando la gara dopo quel 2.34 superato nel silenzio dell’Olimpico che assiste ammutolito alla sua rincorsa. Spettacolo nello spettacolo: è proprio quando resta da solo che Tamberi dà il meglio di sé e si conferma essere il campione che è, prima di togliersi le scarpe dopo quell’immenso 2,37 e andare ad abbracciare la moglie Chiara che assiste in tribuna.

La notte dell’Europeo all’Olimpico, quella della trentina Battocletti, diventa improvvisamente quella di Magic Gimbo, il Tamberi con le molle e con la solita mezza barba: applausi, abbracci, tra sguardi di ammirazione e di incredulità. Tamberi è tornato. E’ già campione europeo dopo il 2,31, ma non si accontenta ed è proprio in quel momento che comincia il suo show, anche fuori dalla pedana, ma soprattutto sopra quell’asticella che arriva a superare ad appena due centimetri dal suo personale.

Incredibile il suo show nella serata romana: rischia il terzo posto poi si concentra, si esalta e dà spettacolo, con il presidente Sergio Mattarella che sorride divertito e che domani gli consegnerà il tricolore in qualità di portabandiera alle prossime Olimpiadi. Alla fine Tamberi sale in tribuna d’onore e va a salutare Mattarella con un fuori programma tra abbracci e baci al Capo dello Stato. Se lo coccola il presidente del Coni Giovanni Malagò, gli fa i complimenti il ministro Andrea Abodi. L’Olimpico è tutto per lui, il capitano azzurro, l’anconetano che non smette mai di stupire.

Comincia la gara in sordina, Tamberi: evita di confrontarsi con la prima misura, decidendo di presentarsi più avanti, così a 2,17 lascia saltare il compagno di squadra Sottile, seguito dall’israeliano Kapitolnik, dal tedesco Przybylko, dall’olandese Amels, poi il turco Acet, il polacco Kobielski, l’ucraino Doroshchuk, l’altro italiano Manuel Lando, il bulgaro Ivanov, il ceco Stefela, l’altro ucraino Lavskyy. Tamberi entra in gara a 2,22 e la supera subito bene, il suo primo salto è già sottolineato dal boato della folla che aspettava con ansia il suo ritorno in gara, mentre Tamberi mostra la pelle d’oca alle telecamere presente all’Olimpico.

Lo show è costante e varia di continuo, non si sa mai cosa aspettarsi da Tamberi che gioca con il suo pubblico come con le telecamere. A 2,26 il primo errore, ma il secondo va benone e gli permette di raggiungere i due ucraini che lo aspettano a 2,29. A quella misura due errori piuttosto netti, che mandano in testa Lavskyy, ma il terzo e ultimo tentativo restituisce alla folla dell’Olimpico il vero Tamberi, salta molto in alto, tocca l’asticella ma ce la fa, è il secondo dopo Lavskyy a superare la misura, gli altri vengono eliminati. Poi lo show finale, e quel 2,37 con cui il prossimo portabandiera di Parigi mette la sua firma sugli Europei e dà appuntamento a tutti alle pedane a cinque cerchi di Parigi.

Giuseppe Poli