GIACOMO GIAMPIERI
Cronaca

Impianto Edison, lo strappo è anche politico. Mre lascia la maggioranza: ora è scontro

I repubblicani: "Da sempre contrari, rapporto logorato". Il sindaco: "L’amministrazione non sarà mai la succursale di un partito"

I repubblicani: "Da sempre contrari, rapporto logorato". Il sindaco: "L’amministrazione non sarà mai la succursale di un partito"

I repubblicani: "Da sempre contrari, rapporto logorato". Il sindaco: "L’amministrazione non sarà mai la succursale di un partito"

Clamoroso colpo di scena nella maggioranza, in fibrillazione dalla serata di giovedì. Le tensioni sono iniziate all’annuncio del direttivo del Movimento Repubblicano Europeo che ha sancito lo strappo dal governo della città. Uno strappo che, per i repubblicani, si è consumato nella gestione del caso Edison. "Abbiamo immediatamente dichiarato la nostra contrarietà all’impianto, avendo approfondito il testo e compreso il danno che ne sarebbe derivato", sintesi del loro pensiero. Ma a queste posizioni sarebbero corrisposti "atteggiamenti ostativi di qualunque azione politica si volesse intraprendere, sempre con l’input dell’ubbidienza e del silenzio: questa situazione ha logorato il rapporto fiduciario e collaborativo".

Il Mre esprime l’assessore Loretta Fabrizi e la consigliera Lorena Santarelli. Cosa faranno ora? All’indomani, il primo a rispondere è stato il sindaco Lorenzo Fiordelmondo: "Finché sarò sindaco, l’amministrazione non diventerà mai la succursale di un partito, di questo o quel comitato o la regia dimora del civismo – la dura replica –. Questa amministrazione ha chiaro un concetto: è la città tutta a fare la città. Una città che sia consapevole della complessità delle questioni, delle tensioni che si possono generare e che sia pronta ad affrontarle con percorsi politicamente e tecnicamente ordinati e solidi. Chiunque pensi che si debba invece essere autoreferenziali, e persino ambigui, è bene che stia all’opposizione. Stiamo lavorando con dei percorsi inediti e mai sperimentati per la città in fatto di partecipazione e condivisione. Ed è pertanto fondamentale che vi sia massima chiarezza e compattezza nella maggioranza politica che sostiene questa amministrazione. Non esiste oggi, né esisterà domani, alcuno spazio a disposizione per chi non lavora in una azione politica comune".

Neanche a dirlo, le minoranze sono insorte. "Proprio lui, alfiere della partecipazione, della democrazia, delle relazioni e delle reti, viene definito incapace di tutto ciò dai suoi "partners" di maggioranza per essersi comportato in modo diverso e dimostrandosi agli occhi di tutti il contrario di ciò che ha sempre tenuto a far vedere? – la nota di Jesiamo –. La vicenda Edison pesa come un macigno sulla capacità di gestione e di guida politica ed amministrativa di Lorenzo Fiordelmondo, a cui dobbiamo, nella vicenda, opacità e silenzio, oltre alla volontà di non fermare ciò che si poteva fermare", esprimendo invece rispetto per la decisione dei repubblicani. Per l’associazione Per Jesi, hanno "tenuto la schiena dritta sulla questione Edison e comprendiamo appieno la loro scelta di lasciare questa maggioranza completamente appiattita intorno al sindaco e alle sue decisioni. Se vorranno dialogare per il bene della città, nell’opposizione troveranno un interlocutore".

Pd, Jesi in Comune e Con Senso Civico, invece, hanno fatto quadrato attorno al sindaco, accusando i rappresentanti del Mre: "Che ci fossero distanze con loro era evidente da tempo e, con molta sincerità, siamo sollevati che abbiano finalmente fatto una scelta di chiarezza. Ci teniamo in ogni caso, a prescindere da quelle che saranno le future scelte, a ringraziare l’assessora Fabrizi, per il lavoro svolto, per la sua umanità, preparazione e capacità politica". Reputano come una "scusa" quella di Edison, sicché "tutte le forze di maggioranza hanno espresso parere negativo". Per loro i repubblicani, anche in vista delle Regionali, "hanno pensato di buttarsi a destra".