"Impianto rifiuti, non c’è nessuna autorizzazione"

Il primo cittadino Fiordelmondo rassicura dopo le polemiche degli ultimi giorni: "E’ un processo lungo dove diremo sicuramente la nostra"

"Impianto rifiuti, non c’è nessuna autorizzazione"

"Impianto rifiuti, non c’è nessuna autorizzazione"

"Abbiamo un tempo lungo davanti, nel corso del quale l’amministrazione darà corpo a tutte le interlocuzioni possibili perché nessuno ha autorizzato nulla e l’unico chiamato a farlo sarà il consiglio comunale, né il sindaco né la giunta".

Così il sindaco Lorenzo Fiordelmondo ieri in aula sull’impianto di trattamento rifiuti pericolosi e non che Edison vorrebbe realizzare alle porte della città. "Dalla documentazione prodotta – ha replicato all’allarme diossina lanciato dall’opposizione - questo impianto funziona con l’acqua. Non c’è combustione e la diossina per essere prodotta ha bisogno di combustione. In ogni caso approfondiremo tutto".

"Ho visto delle dichiarazioni e manifesti che rappresentano la presenza Edison sul territorio come se questo sostanziasse la realizzazione dell’impianto – ha aggiunto –, anche da parte di soggetti che hanno amministrato per dieci anni la città (l’ex presidente del Consiglio Daniele Massaccesi). Edison che c’è già, i cartelli ci sono perché già sta qui. Ha più di 30 mezzi a disposizione con cui tutti i giorni svolge il suo lavoro, porta e trasporta materiale, tra cui anche rifiuti".

Dettagli inediti che gli stessi consiglieri comunali di opposizione che continuano a chiedere chiarezza non sembravano conoscere. Edison Next ha infatti acquistato le attività della Ecologica Marche srl e nel plesso di via dell’Industria al momento si trovano gli uffici più la raccolta-movimentazione di rifiuti che poi, per il momento, vengono trattati fuori regione. Il primo cittadino ha poi l’iter autorizzativo dell’impianto che dovrebbe trattare mille tonnellate al giorno di rifiuti, anche amianto.

"La verifica della completezza documentazione di tutti gli enti coinvolti, si è conclusa l’8 aprile. Poi la Provincia deve pubblicare la progettazione definitiva e nei 30 giorni a seguire possono essere presentate osservazioni. A seguire ci sono altri 15 giorni di pubblicazione. E possono essere richiesti ulteriori integrazioni da parte dell’Ente e della Provincia in nuovi 180 giorni. Poi entro 15 giorni la Provincia deve avviare la fase di consultazione pubblica e provvedere alla convocazione della prima seduta, per altri 90 giorni. Abbiamo dei mesi davanti, non c’è ancora la data di apertura conferenza dei servizi, e nemmeno la pubblicazione ufficiale da parte Provincia del progetto. Solo allora i consiglieri in base a scelta politica e responsabilità potranno decidere se questo impianto avrà convinto o no".

Sara Ferreri