
Il sindaco di Chiaravalle, Cristina Amicucci respinge l’accorpamento
C’è una Chiaravalle che insorge per la decisione di accorpare in un’unica scuola, con circa 1300 iscritti, i due Istituti comprensivi Rita Levi-Montalcini e Maria Montessori. Tra chi protesta, l’amministrazione comunale che ha appreso "con stupore e disappunto la scelta della Giunta regionale", ratificata con la deliberazione 2052 del 30 dicembre scorso, "per ottemperare alle direttive ministeriali sul dimensionamento scolastico e sui tagli alle autonomie". La posizione del governo cittadino è netta. Ma ancora più dura è quella del Pd locale, secondo il quale – in qualche modo riprendendo le parole del consigliere regionale dem Maurizio Mangialardi – "non si era mai vista una simile umiliazione per Chiaravalle". E allora il sindaco Cristina Amicucci e i suoi, colpiti tanto dal metodo, quanto dal merito della decisione. "Anzitutto va rilevata l’estemporaneità di un provvedimento preso ad appena un giorno dalla fine del 2024 e dalla scadenza dei termini per le delibere sugli accorpamenti, peraltro in contraddizione rispetto a una precedente bozza del 23 dicembre in cui non si faceva menzione delle scuole di Chiaravalle – ha chiarito l’amministrazione –. Nell’atto definitivo invece l’accorpamento di queste ultime va a sostituire quello degli Istituti comprensivi di Piandimeleto e Macerata Feltria, che era stato deliberato in precedenza e che è stato così scongiurato in extremis. Non sfugge l’evidenza di qualche pressione e aggiustamento ‘last minute’. Tutto ciò è accaduto inoltre senza un chiarimento sulle ragioni di una scelta tanto drastica e delicata e senza alcun confronto né con il Comune di Chiaravalle né con gli Istituti interessati". Non solo, sia Comune che Istituti, in ogni sede, hanno espresso contrarietà con atti e delibere. La scuola secondaria di primo grado a indirizzo montessoriano è una realtà attiva a Chiaravalle grazie al comprensivo nato nel 2008, "per rispondere alle esigenze di numerose famiglie e offrire ai loro figli l’opportunità di seguire un percorso differenziato basato sulla metodologia didattica montessoriana dall’inizio della scuola dell’infanzia fino al termine della secondaria di primo grado – hanno ricordato dal Municipio –. Allo stesso tempo si intende mantenere l’autonomia dell’Istituto Montalcini, garantendo la continuità storica della sua offerta formativa sul territorio". Per l’amministrazione Amicucci, la "scelta della Regione dipende e discende da criteri meramente numerici ed economici". Anche il Pd Chiaravalle ha giurato battaglia: "Combatteremo in ogni sede per difendere l’autonomia dei nostri due Istituti".