SARA FERRERI
Cronaca

Jesi, pensa di prestare denaro ad un'amica ma finisce nella truffa

Dopo la denuncia di un 70enne jesino contattato tamite messenger nei giorni scorsi e poi raggiunto al telefono la polizia ariva a un 39enne foggiano e lo denuncia

In azione il commissariato jesino

In azione il commissariato jesino

Jesi (Ancona), 4 novembre 2024 -Nella giornata di ieri, a seguito di articolata attività investigativa, personale di polizia giudiziaria del commissariato, nell’ambito di un’ampia azione strategica di contrasto ai delitti contro il patrimonio mediante frode, ha denunciato un foggiano 39enne per il reato di truffa aggravata. Giovedì la vittima, jesino settantenne, in sede di querela riferiva che il 2 ottobre scorso ha ricevuto su messenger un messaggio dal profilo di una sua conoscente dove si chiedeva un prestito di 500 euro, con la promessa di restituirli nel primo weekend utile. Conoscendo da tempo la famiglia della donna, ipotizzando che fossero incappati in problemi economici, il settantenne ha acconsentito di prestarle il denaro richiesto procedendo ad un bonifico sull’iban indicato. Una volta effettuato il pagamento ha ricevuto i ringraziamenti della donna che gli ha chiesto anche il numero di cellulare. Il giorno successivo via WhatsApp l’uomo è stato contattato da un’utenza straniera. La persona, diceva d’essere l’amica a cui aveva prestato i soldi e che lo contattava col numero della sorella in quanto la sua utenza era stata hackerata proponendogli investimenti on line. Non avendo chiara la situazione, l’uomo ha smesso di chattare e contattato l’amica. Conversando con la stessa sull’accaduto, apprendeva che il profilo Facebook della donna era stato hackerato. Pertanto, non l’amica ma un ignoto hacker aveva chattato con lui per spillargli denaro. Gli accertamenti espletati dalla squadra di polizia giudiziaria del Commissariato, all’indomani della querela, presso l’ufficio antiriciclaggio delle poste italiane, hanno permesso di risalire all’intestatario dell’iban nel quale era confluita la somma di denaro prestata: un uomo della provincia di Foggia il quale, raggiunto dalla polizia del posto è stato denunciato a piede libero per truffa aggravata dall’essere commessa a distanza attraverso strumenti telematici idonei ad ostacolare la propria identificazione. Il dirigente del commissariato jesino vice questore Paolo Arena, persevera nell’invitare tutti i cittadini “a non porre in essere alcuna azione di disposizione del proprio patrimonio, senza aver prima svolto tutte le verifiche del caso atte a scongiurare casi di truffa”. Il consiglio è di “Chiamare la polizia di Stato o laddove possibile recarsi direttamente negli uffici di Polizia senza dare alcuna fiducia preventiva a terzi sconosciuti che agiscono nascostamente e senza scrupoli tramite la rete, nella convinzione di poter raggirare tante persone, specie quelle più fragili, conseguendo così lauti bottini su scala nazionale”. Molti sono i truffatori e le truffatrici individuate dal commissariato PS di Jesi nel corso dell’anno, conseguenza di un preciso e costante piano strategico di prevenzione e contrasto alle truffe.