
Il corteo a Jesi con la contestazione all’impianto rifiuti Edison
Un nuovo presidio, davanti al Palazzo della Provincia, per dire ‘no’ all’impianto Edison, pronto per essere costruito in zona Zipa con una superficie di quasi tre ettari. Venerdì 25 luglio, alle 10, l’assemblea permanente ‘Stop Edison’ tornerà a riunirsi in via Passo Varano a Jesi, un’ora dopo è prevista una conferenza stampa per illustrare le ragioni della mobilitazione e gli sviluppi del procedimento. Si tratta di un appuntamento simbolico ma anche pratico, dato che proprio in quella giornata la Conferenza dei Servizi dovrà nuovamente esaminare la richiesta di Valutazione di Impatto Ambientale per il progetto. Il percorso autorizzativo sta arrivando alle sue fasi finali e, secondo i promotori della protesta, l’incontro potrebbe rivelarsi decisivo. Dopo anche i precedenti ‘no’ di stelle dello sport come Roberto Mancini ed Elisa Di Francisca, ora "siamo davanti a un quadro chiaro e incontrovertibile", fanno sapere dall’assemblea, nel quale le ragioni per rifiutare l’impianto "sono ormai patrimonio comune della comunità". Nel corso dell’ultimo anno il fronte del rifiuto si è allargato, trasformandosi in un vero e proprio laboratorio di partecipazione cittadina, con assemblee, manifestazioni e documentazioni tecniche che, secondo i promotori, avrebbero messo in luce criticità e incongruenze del progetto. "Le condizioni per respingere le autorizzazioni sono mature e conclamate – spiegano ancora dall’assemblea – e chi continua a sostenerne la compatibilità è rimasto isolato, privo di argomenti solidi di fronte alle criticità già evidenziate e condivise con gli enti". Secondo il gruppo, infatti, le stesse richieste di integrazione, formulate durante la Conferenza dei Servizi, sarebbero la prova di carenze progettuali importanti, incompatibili con la tutela dell’ambiente e della salute pubblica. Un nodo che, secondo i manifestanti, non può essere sciolto con semplici modifiche formali e che rappresenta un ostacolo sostanziale al rilascio di qualsiasi permesso. L’appello finale è rivolto direttamente alle istituzioni chiamate a decidere. L’assemblea ha infatti invitato sia la Provincia sia la Conferenza dei Servizi a chiudere l’iter con un rigetto netto, considerato non solo legittimo e giustificato, ma anche coerente con una volontà popolare espressa in maniera chiara in quest’anno di mobilitazioni: "La nostra battaglia continuerà – assicurano – finché non verrà messa la parola fine su questo progetto e su ogni tentativo di realizzarlo". Venerdì mattina la nuova manifestazione ribadirà ancora una volta che il futuro del territorio, per i cittadini, non è assolutamente in vendita.