
Le due ragazzine e il giovane maceratese a processo si era conosciuti sui social
Ancona, 11 febbraio 2025 – Un social network li aveva fatti mettere in contatto, si erano conosciuti prima virtualmente con qualche messaggio fugace e poi, piano piano, presa confidenza, avevano deciso di vedersi anche di persona perché quella che sembrava una amicizia o poco di più di una simpatia aveva i presupposti per continuare e maturare.
Quando dal web però si sono ritrovati faccia a faccia, di persona, la magia sarebbe svanita trasformandosi nel peggiore degli incubi per una 15enne e una sua amica di 14 anni, residenti nell’Anconetano. Il giovane conosciuto su internet, di dieci anni più grande, avrebbe approfittato della prima e poi anche della seconda che si era portata all’appuntamento per conoscerlo di persona. Entrambe le minorenni, stando alla Procura di Ancona, sarebbero state costrette ad avere rapporti sessuali con un 24enne residente in provincia di Macerata.
Il giovane ieri è stato rinviato a giudizio dalla giudice Francesca De Palma. Inizierà il processo il 12 giugno. Ha due accuse: violenza sessuale su minore e cessione di sostanza stupefacente. Alle ragazzine, a cui avrebbe offerto da bere anche alcolici, avrebbe fatto fumare uno spinello prima della violenza. I tre si sarebbero visti a Numana, il 19 luglio del 2023, ma la serata sarebbe andata oltre le aspettative delle due amiche perché l’imputato, difeso dall’avvocato Emanuele Senesi, le avrebbe drogate e poi abusate sessualmente.
Inizialmente, in sede di indagine, condotte dai carabinieri, la violenza sessuale era contestata solo nei confronti della 15enne perché l’altra, sentita a sommarie informazioni, aveva detto che si era addormentata in auto. Durante l’incidente probatorio poi la versione è stata più precisa ed è cambiata, anche lei sarebbe stata abusata. I fatti sono avvenuti in piena estate. Le due amiche avevano raggiunto Numana per vedersi con il 24enne che avrebbe dato appuntamento solo ad una delle due, convinto che avesse già 18 anni. I due si erano conosciuti su Instagram e dalle foto la 15enne avrebbe, stando alla difesa del giovane, dimostrato più anni. Il 24enne era in auto e tutti e tre sarebbero andati a fare un giro a Castelfidardo, Osimo e Recanati, finendo nella pista ciclabile vicino alla foce del Musone dove alle ragazzine sarebbe stato dato da fumare uno spinello.

Dopo aver fumato avrebbe approfittato di loro, nell’automobile. A casa le due amiche erano attese per le 23 e hanno tardato a rientrare, facendo preoccupare i genitori perché non rispondevano al cellulare. Tornate sconvolte hanno raccontato l’accaduto ai familiari che si sono poi rivolti ai carabinieri. Sono stati i militari che hanno rintracciato, grazie alla targa dell’auto, il presunto responsabile. Una sola ragazzina si è costituita parte civile con gli avvocati Alessandro Brandoni e Annarosa Belsanti.
La gip Sonia Piermartini aveva fatto fare sulle minorenni un perizia psicologica per valutare, dal punto di vista emotivo, se potevano essere sentite in un incidente probatorio ed essere attendibili.