
Alessandro Filippetti, presidente del Consorzio Falcomar Falconara
Falconara mal digerisce il decreto legge sui balneari. Alessandro Filippetti, presidente del Consorzio Falcomar Falconara, afferma: "E’ una legge pessima perché non riconosce il valore aziendale. L’incertezza degli ultimi anni non ha portato gli stabilimenti ad investire. Nell’insicurezza di queste proroghe date anno per anno abbiamo mantenuto le attività a regime minimo per dare un decoro all’attività stessa, piccoli acquisti di attrezzature, manutenzioni, ma non grossi investimenti. Falconara è stata costretta dal Piano particolareggiato dell’arenile nei primi anni Duemila a spostarsi di sei metri con le cabine. Abbiamo dovuto demolire le precedenti a fronte degli investimenti pesantissimi senza aiuti comunali e regionali né finanziamenti agevolati. Il sentore della Bolkestein nemmeno c’era allora. Ci abbiamo pagato l’Imu e l’accatastamento. Alcuni hanno acceso mutui pesanti per sopperire alle spese. Poggiano su terreno demaniale ma la proprietà è nostra. Se dovessimo perdere la gara dovremmo essere rimborsati. L’indennizzo sugli investimenti fatti negli ultimi 5 anni è un’ingiustizia. Abbiamo, oltretutto, anche contribuito a mettere in sicurezza il territorio in tutti questi anni, pensiamo ad esempio alla condotta del metano in spiaggia".
Uno spiraglio di positività arriva dalla vicina Palombina, pronta comunque a prendere provvedimenti. Gianfranco Cirulli, presidente del consorzio Coba bagnini di Palombina, dice: "In sé la decisione della proroga è molto positiva, ci eravamo preparati all’idea della gara, ma all’interno della sentenza indennizzi ci sono una serie di cose che non convincono. Siamo seguiti da un avvocato demanialista di Parma per capire quali saranno i passi successivi da affrontare".