
Sono diverse le tipologie e le fasce di età dei beneficiari del reddito di cittadinanza nella città di Osimo, persone che fanno conto su quel beneficio per tirare avanti. "A oggi risultano 130 i nuclei familiari che ad Osimo prendono il reddito di cittadinanza, di cui 56 a carico del Comune e 74 dei Centri per l’impiego. Quelli impiegati nei vari Puc, Progetti utili alla collettività, sono 43, tra ambito sociale e culturale", afferma il vicesindaco Paola Andreoni. Un numero in lieve diminuzione rispetto all’anno precedente. Per quanto riguarda i Puc di stampo sociale, sono quattro i progetti avviati ad Osimo: "Comune Sicuro", che nel 2021 ha visto impiegati sei beneficiari del reddito, nove quest’anno, "Supporto attività comunali", con tre persone coinvolte nel 2021 e due quest’anno, "Attività ausiliarie nei refettori scolastici" avviato dalla Asso con cinque beneficiari di Rdc nel 2021 e 10 nel 2022, e "Insieme si può" attivato alla Misericordia nel 2022 con tre persone impiegate. I Puc di ambito culturale sono stati invece due: "Attività ausiliarie guardiania alla mostra Gianini - Luzzati cinema di animazione" (aperta il 3 luglio e in chiusura l’11 settembre) con cinque percettori di reddito coinvolti, e "Attività ausiliarie biglietteria mostra di Keith Haring" (che si è svolta dal 15 maggio al 19 settembre 2021) a palazzo Campana con tre beneficiari. Uomini over 50 rimasti senza lavoro, madri sole con figli a carico, sono diverse le tipologie e le fasce di età dei beneficiari del reddito di cittadinanza. "I Puc rappresentano un’occasione di inclusione e crescita per i beneficiari e per la collettività: i progetti infatti saranno strutturati in coerenza con le competenze professionali del beneficiario, con quelle acquisite anche in altri contesti ed in base agli interessi e alle propensioni emerse nel corso dei colloqui sostenuti al Centro per l’impiego o al Servizio sociale del Comune", continua Andreoni. Principio cardine, ribadito più volte dalla normativa, è che le attività previste nell’ambito dei progetti non siano in alcun modo assimilabili a quelle da lavoro subordinato e che l’organizzazione delle medesime non debba sostituire le attività ordinarie, avendo quindi lo scopo di potenziare quelle già esistenti. Non tutti i soggetti beneficiari sono tenuti allo svolgimento del Puc comunque, ad esempio sono esenti tra tutti gli over 65, i disabili e coloro che hanno un carico di cura quale un figlio minore di tre anni o un componente del nucleo con disabilità.
Silvia Santini