
Nuovo terminal, ecco il bando: "Così il porto cambierà volto"
Nuovo terminal e biglietteria al porto di Ancona, i privati avranno tempo fino al 9 agosto per presentare le proposte per la concessione dello spazio all’ex Fiera della Pesca. Un’area di oltre 45mila metri quadrati che diventerà qualcosa di nuovo rispetto all’attuale; non più soltanto una biglietteria, ma un ambito commerciale e attrattivo di interessi economici, per 15 milioni di euro di lavori: "La struttura attuale, realizzata nel 2008, doveva avere vita breve e invece è ancora lì. Adesso ci mettiamo mano. No, non abbiamo già soggetti interessati, intanto sondiamo il terreno. Noi non gestiamo servizi, ma diamo concessioni", ha detto il presidente dell’Autorità portuale di Ancona, Vincenzo Garofalo, presentando il progetto di manifestazione d’interesse. Si è parlato anche di ‘Penisola’, la priorità della filiera politica di centrodestra, di banchine, di crociere e di sviluppo. Il tutto alla presenza dei vertici istituzionali del territorio e del viceministro alle Infrastrutture Edoardo Rixi: "Il vostro porto è stato fermo per tanti anni, a noi interessa che riparta perché il suo rilancio, e il suo ruolo in ambito Adriatico e di slancio verso i Balcani, è fondamentale – ha detto Rixi –. Vi aspetto a Roma a breve".
"Negli ultimi due anni abbiamo dato una svolta al ruolo del porto di Ancona e della città a livello infrastrutturale – ha detto il presidente della Regione Marche, Francesco Acquaroli –. Col presidente Garofalo, al netto di alcuni confronti accesi, c’è piena comunione d’intenti perché lui sa quanto ci teniamo. Con le opere in programma l’impatto del porto sulla città scomparirà". Reciproco gradimento è stato riconosciuto anche dal sindaco di Ancona, Daniele Silvetti, anche lui di centrodestra: "Sono stati fatti passi da gigante in appena due anni e questo grazie all’impegno dimostrato da Acquaroli. Bene concedere l’area ex Tubimar (un enorme capannone industriale distrutto da un incendio nel settembre del 2020) allo sviluppo della cantieristica". Poi però ci sono i lavori e gli appalti, a partire dalle banchine. La metà è interessata o avrebbe bisogno di ristrutturazione e le buone notizie arrivano da quella più importante, la 27, la banchina ‘Marche’, punto d’innesto della ‘Penisola’: "Ieri (martedì, ndr) c’è stata la firma con l’impresa che inizierà a lavorare estraendo il materiale di sedime per l’opera a mare – ha garantito Garofalo –. La prossima settimana faremo un sopralluogo tecnico, ma intanto l’area è recintata, il segnale che finalmente si parte", sperando sia davvero la volta buona. A proposito di banchine, procede il carteggio del Molo Clementino: "Elettrificheremo anche quella banchina – ha aggiunto il presidente dell’Authority –. Faremo di tutto per abbattere le emissioni inquinanti". Il problema, semmai, sarà conciliare un impianto per il cold ironing da almeno 16 megawatt per alimentare il molo grandi navi, più del doppio dell’elettrificazione delle banchine commerciali i cui lavori sono in corso.