
Saltamartini a Jesi
Solo 16 posti letto da attivare nell’ospedale di comunità (Odc) da costruire per 30 posti, dopo la denuncia di Franco Pesaresi anche il sindaco Lorenzo Fiordelmondo chiede spiegazioni.
E l’assessore regionale alla sanità Filippo Saltamartini contrattacca mettendo nel mirino lo stesso Pesaresi. "Nella relazione inviata al Comune per l’avvio della procedura autorizzativa per la realizzazione dell’ospedale di comunità – rimarcano dalla giunta guidata dal sindaco Lorenzo Fiordelmondo - erano indicati un edificio su due piani con 30 posti letto. Ad oggi sappiamo che l’intera struttura sarà realizzata, ma sarà operativo solo il primo piano e per 16 posti complessivi (inferiori addirittura ai 20 minimi previsti per legge per tale struttura). Resta da chiarire che fine abbiano fatto gli altri 14 posti e quando sarà operativo anche il secondo piano. E, secondariamente, se tale scelta è stata effettuata dalla Regione che a più riprese invece aveva garantito i 30 posti letto, tra l’altro, erano inizialmente 40). Il tutto nell’attesa di avere certezze anche sul personale che sarà impiegato in tale struttura una volta che sarà realizzata. Per avere risposte a ciò il sindaco Fiordelmondo ha chiesto ufficialmente un incontro all’assessore Saltamartini. È importante che non solo Jesi, ma l’intero bacino della Vallesina con gli oltre 100mila abitanti complessivi a cui l’ospedale di comunità è rivolto, sappiano con certezza quali saranno i passi per far sì che questa struttura sia pienamente operativa".
"L’Odc di Jesi, uno dei piu’ importanti investimenti Pnrr nelle Marche è stato voluto dalla Giunta regionale e in particolare dall’Assessorato alla sanità per colmare le lacune sull’assistenza territoriale della Vallesina – replica Saltamartini -. È un investimento per un plesso da 40 posti letto. Il fatto che vi sia una (apparente) discrasia sui posti letto accreditati deriva dalla necessità di far corrispondere il finanziamento Pnrr con la realizzazione della struttura che non esaurisce gli interventi in atto. Dopo anni di inerzia trovo del tutto fuoriluogo che il dottor Pesaresi si eriga a censore morale e politico del sistema sanitario regionale. Da notizie di stampa appare sia stato candidato segretario del Pd. Conosco le sue capacità organizzative dall’Asp, per escludere che possa esprimere un giudizio indipendente politicamente. Spero che le istituzioni e non il conflitto politico possano tener conto che la Regione ha investito su Jesi non ha chiuso reparti e ospedali come avvenuto in passato".
Sara Ferreri