Salire sul palco dell’Ariston non è una cosa da tutti. Anche a Gianmarco Tamberi, l’altra sera, deve essere un po’ mancato il fiato. A lui, campione olimpico avvezzo a platee da stadio. Ma Sanremo è Sanremo, lo smoking non è la divisa della nazionale azzurra, e la diretta tv con 12 milioni di spettatori basta a incutere un po’ di timore anche a un navigato campione come Gimbo. Eppure tutto è filato via liscio, dopo che Carlo Conti e Jovanotti, parlando di "alzare l’asticella" hanno presentato il campione anconetano che s’è esibito in un duetto con Jovanotti: niente musica, solo parole, quelle sul corpo umano, il suo potenziale, la necessità di essere accettato, un testo scritto dal filosofo Franco Polelli. Con abbraccio finale tra Gimbo e l’amico cantautore: si sono conosciuti facendo terapia riabilitativa insieme, in un momento difficile per entrambi in cui uno sosteneva l’altro.
Poi Carlo Conti ha incalzato: "Non è che possiamo avere un annuncio". E Jovanotti ha proseguito: "Con Gimbo abbiamo sofferto, alle ultime Olimpiadi, però abbiamo anche amato moltissimo il tuo coraggio di scendere in pedana e di saltare, nonostante io sapessi com’eri messo, perché ci scrivevamo". Così Tamberi ha sfruttato l’occasione per spiegare che proseguirà, che la sfida a cinque cerchi si rinnova: "Dopo le Olimpiadi di Parigi sono stati mesi molto duri, perché quando rincorri un obiettivo, lo sfiori con un dito e tutto ad un tratto il destino ti leva la terra da sotto i piedi, è difficile. Perdi la fiducia in te stesso, perdi il coraggio di rimetterti in gioco. Però mi rendo conto, riguardando la mia carriera, che quello che ha fatto davvero la differenza non sono mai state le vittorie, ma la volontà di riprovarci". E dopo gli applausi dell’Ariston, Gimbo ha concluso: "Anche quando quelle difficoltà sembrano insormontabili, lo ammetto, oggi ho tantissima paura, è molto più forte la voglia di riprovarci, di rimettermi in gioco e di poter alimentare la speranza. Ci vediamo a Los Angeles 2028". g.p.