Rissa sfiorata, Petrelli ancora nel mirino: "Fanno così perché sono giovane"

Il consigliere Pd attaccato da Toccaceli di FdI. I toni si sono alzati quando ha parlato di "ghettizzazione" alle Da Vinci

Rissa sfiorata, Petrelli ancora nel mirino: "Fanno così perché sono giovane"

Rissa sfiorata, Petrelli ancora nel mirino: "Fanno così perché sono giovane"

La seduta pubblica della Commissione sul bullismo rischia di finire in rissa. Una brutta pagina quella andata in scena ieri mattina. Prima Vincenzo Rossi di Forza Italia (che in una precedente Commissione aveva detto: "con me bisogna che stai calmo, hai capito?" per poi concludere con "mi sono rotto il c…"), poi ieri Jacopo Toccaceli di Fratelli d’Italia: non c’è pace per Giacomo Petrelli, il consigliere Pd finito di nuovo sotto attacco durante una seduta della V Commissione che si stava occupando del tema, molto delicato, del cyberbullismo. Un passaggio dell’intervento di Petrelli ha scatenato la reazione fuori controllo di Toccaceli, il cui comportamento è stato più volte stigmatizzato dalla minoranza. Petrelli stava trattando la questione della scuola ‘Da Vinci’ di via Marconi, agli Archi, dove la quasi totalità degli alunni è di origine straniera, e quando ha usato la parola ‘ghetto’ è scoppiato il finimondo: "Aho’, i miei figli sono per metà stranieri... Guarda ragazzino... cosa vuoi dire che i miei figli si devono sentire ghettizzati? Impara a parlare, hai capito? Non accetto questa cosa, perciò quando apri bocca devi collegare il cervello" sono state le parole usate dal capogruppo di Fratelli d’Italia che hanno scatenato il dibattito. Molto acceso anche il tono della diatriba, con i decibel che si sono alzati troppo. Il problema è che alla seduta della Commissione stavano prendendo parte delle figure professionali esterne legate alla scuola, costrette ad assistere a uno spettacolo di nuovo svilente delle istituzioni.

Il tema della Commissione era proprio legato al bullismo e lo scontro nella sala giunta di Palazzo del Popolo, durante una seduta pubblica, non è certo stato edificante. Petrelli ha risposto in aula, per poi affidarsi a una nota diffusa successivamente: "Voglio denunciare per l’ennesima volta di essere stato attaccato verbalmente con violenza durante una commissione consiliare da un consigliere di destra che con un forte intento paternalistico mi ha chiamato ‘ragazzino’ e mi ha suggerito di ‘collegare il cervello’. Il motivo per il quale vengo ripetutamente aggredito da alcuni politici di destra è probabilmente legato alla mia età anagrafica e alla mia forte propensione ad approfondire in maniera seria le diverse questioni che vengono trattate. Tuttavia, in qualità di consigliere, seppur di giovane età, credo di meritare lo stesso rispetto di tutti gli altri attori istituzionali che operano in Comune. L’attacco verbale del Consigliere Toccaceli è avvenuto mentre stavo dicendo che la situazione di alcune classi della scuola elementare ‘Da Vinci’ degli Archi, caratterizzate quasi unicamente da studenti stranieri, rischiano di diventare un ‘ghetto’ rendendo la scuola incapace di essere un reale luogo di integrazione. Per questo bisogna eliminare il rischio che purtroppo si verifica in alcune zone".

Nel merito della questione sono intervenuti altri, tra cui lo stesso assessore alle politiche educative, Antonella Andreoli: "Le parole del consigliere Petrelli sono fuori luogo, lì ci sono bambini come in altre scuole, non stranieri o italiani, ma bambini. Io non ho mai fatto preclusioni di alcun tipo e non mi risultano problemi di bullismo in quella scuola". Alla Andreoli ha risposto la consigliera Giangiacomi (Pd) che ha ricordato alcune dichiarazioni dell’allora consigliera comunale della Lega proprio sui migranti e sugli stranieri, in linea con il partito di Matteo Salvini.