SARA FERRERI
Cronaca

Rosora chiede il pulmino. Ma per la Elezi non serve

La consigliera regionale di Forza Italia: "La distanza con Angeli non è elevata. E comunque devono andarci per la farmacia". Mastrovincenzo: "Regione immobile".

La consigliera regionale di Forza Italia, Lindita Elezi

La consigliera regionale di Forza Italia, Lindita Elezi

Rosora e i suoi 300 anziani senza medico dal primo gennaio, l’unica possibilità ad oggi è il pulmino che il sindaco Fausto Sassi sta pensando di organizzare per la trasferta forzata nella frazione di Angeli, a valle del capoluogo di 3 chilometri. Rischia di cadere nel vuoto l’appello, rimbalzato anche sulle tv nazionali degli anziani rosorani che non hanno la possibilità di spostarsi in auto né di salire sul pullmino vista la loro età. Nessun commento dai vertici della Regione e dell’Ast, mentre per la consigliera regionale di Forza Italia Lindita Elezi "la distanza tra Angeli e Rosora non è così elevata, non più di quanto distano gli studi medici per esempio di Jesi dalla periferia e da alcune frazioni – spiega – e purtroppo la carenza di medici è nota a tutti e deriva da decisioni e scelte errate del passato. Non ne faccio una questione politica, il problema è nazionale e locale. E riguarda anche altri piccoli Comuni dell’entroterra. Fortunatamente abbiamo sindaci come quello di Rosora che si sta dando da fare per ridurre i disagi. Trovo l’idea del pulmino efficace e preziosa per gli anziani soli che del resto devono comunque spostarsi ad Angeli per andare in farmacia ad acquistare medicinali e presidi". "I dati emersi dall’inchiesta de Il Sole24ore sullo spopolamento delle aree interne – evidenzia invece il consigliere regionale democrat Antonio Mastrovincenzo - - collocano le province marchigiane agli ultimi posti della classifica nazionale. Nelle Marche questo tema è stato completamente derubricato da una giunta Acquaroli immobile ed incapace di dare risposte concrete a questa emergenza che, come vediamo ogni giorno, colpisce le piccole comunità nei servizi essenziali. A livello nazionale invece si persevera con interventi senza visione organica: si concentrano ingenti quantità di risorse su singoli borghi mentre, con altri strumenti, si cerca di favorire le aggregazioni comunali per creare reti territoriali di collaborazione; si chiede a piccoli enti locali di misurarsi con bandi che sono già complessi per grandi centri urbani, costringendoli di fatto all’improvvisazione. E il progetto di autonomia differenziata del Governo Meloni, fortunatamente censurato dalla Costituzione, aggiungerebbe il rischio di un ritorno al localismo , dovuto alla parcellizzazione a livello regionale. Occorrono quindi – conclude Mastrovincenzo - interventi organici per evitare azioni non coordinate e che la progettualità si disperda in mille rivoli incapaci di indicare la strada da seguire".