
Un filo abusivo per succhiare corrente direttamente dal contatore dell’Enel, bypassando il proprio misuratore per collegarlo a quello dietro l’abitazione del fratello che era in carcere. Così tre inquilini l’hanno fatta franca per quattro anni, da dicembre del 2014 a luglio del 2018, rubando energia e accumulando una spesa di quasi 9mila euro. A far scoprire il trucchetto è stato il fratello di uno dei tre residenti, uscito dal carcere.
Le due abitazioni infatti, che si trovano a Castelfidardo, in via Jesina, sono una davanti all’altra. In quella dei tre inquilini ci abitavano un foggiano di 61 anni, la fidanzata di questo, una napoletana di 69 anni e un anconetano di 54 anni, proprietario di casa. Quando il fratello del 54enne è uscito di galera si è accorto di un filo esterno sospetto e aveva segnalato all’Enel la cosa. Era stato fatto un sopralluogo che aveva portato a scoprire l’allaccio abusivo e ad inguaiare i tre della casa davanti, tutti denunciati per furto di corrente aggravato. La vicenda è arrivata fino in tribunale. La donna è stata assolta in un precedente processo. Per gli altri due, difesi dagli avvocati Luca Montanari e Chiara Castellani, la posizione è ancora appesa a palazzo di giustizia. Ieri è iniziata la discussione davanti alla giudice Antonella Passalacqua, dove si procede con l’abbreviato. La procura ha chiesto due condanne: per il foggiano 1 anno e 9 mesi, per l’anconetato 1 anno e 10 mesi (ha l’accusa della inosservanza della sorveglianza speciale perché ha ospitato in casa sua due pregiudicati). Repliche e sentenza per il 30 gennaio.
ma. ver.