Sposato due volte, ora rischia il processo

Seconde nozze in Tunisia per un 52enne residente a Camerano, ma senza aver divorziato dalla prima moglie che ora chiede il risarcimento

Sposato due volte, ora rischia il processo

Sposato due volte, ora rischia il processo

di Marina Verdenelli

Prende moglie per due volte senza però mai divorziare dalla prima. Un reato grave quello della bigamia, che dopo anni che non si sentiva più nelle aule di giustizia ieri è riecheggiato al tribunale dorico. E’ l’articolo 556 del codice penale e chi lo viola rischia una condanna pesante, da uno a cinque anni di condanna. A cadere nella bigamia è un uomo di 52 anni, residente a Camerano ma di origine tunisina. Tornato nel suo paese, dopo la separazione dalla moglie italiana, ha deciso di risposarsi tralasciando però un fattore importante, quello di divorziare legalmente dalla consorte precedente. Una ingenuità dettata da culture diverse? Potrebbe essere ma la legge non ammette ignoranza e per il tunisino ieri era stata fissata già l’udienza preliminare, al tribunale dorico, davanti al gup Alberto Pallucchini, dopo che la procura ne ha chiesto il rinvio a giudizio. Adesso rischia di finire a processo. Le prime nozze per l’uomo risalgono al 1992, a Camerano, con una donna del posto e con la quale ha avuto anche due figli. L’unione però non è durata e quando i figli sono diventati grandi la coppia si è separata. Il tunisino per un periodo ha abitato in Francia e poi è tornato al suo paese senza però mai cambiare la residenza. In Tunisia ha incontrato un’altra donna che ha deciso di sposare il 21 giugno del 2018. Sarebbe andato tutto liscio se l’atto di matrimonio, visto che lui risultava ancora residente a Camerano, non venisse spedito al Comune per inserirlo nel registro civile come avviene per tutti i matrimoni. Lì c’è stata la sorpresa. Il personale si è accorto che l’uomo era già marito di un’altra donna e non risultavano atti di divorzio sopraggiunti. La denuncia, d’ufficio, è stata fatta ai carabinieri che hanno avvisato della cosa anche l’attuale moglie che dal coniuge non ha mai ricevuto nemmeno gli alimenti dopo la separazione. La donna si è costituita parte civile con l’avvocato Andrea Bordoni e chiede un risarcimento danni di 20mila euro. L’imputato, difeso dall’avvocato Rosanna Ippoliti, al momento è irreperibile. L’udienza preliminare di ieri è stata infatti rinviata al 10 ottobre prossimo per rintracciare il tunisino che non ha ricevuto ancora le contestazioni. All’ultimo indirizzo conosciuto, in Francia, non ha ritirato le raccomandate e anche il suo difensore non è ancora riuscito a mettersi in contatto con lui.