
A sinistra, un’auto in panne proprio il 15 novembre; a destra, le condizioni del manto della strada del Barcaglione
Ancona, 17 novembre 2024 – È sempre stata sconnessa e pericolosa. Ma ultimamente la strada del Barcaglione, che collega Ancona a Falconara, è un disastro. I rischi si toccano ogni giorno con mano: decine di automobilisti in panne per aver bucato gli pneumatici e spaccato cerchioni e carrozzeria, cause che fioccano davanti ai giudici di pace per chiedere i risarcimenti. Colpa di un manto stradale da vergogna, peggiorato sensibilmente dal transito frequente dei mezzi che stanno lavorando alla realizzazione della terza corsia della variante alla Ss16.
Un problema non di poco conto. Tanto che il Comune di Falconara, con un’ordinanza del 6 novembre scorso ha decretato che dall’incrocio di via Panoramica fino al confine con il Comune di Ancona, il limite della velocità da rispettare è di 30 chilometri orari. L’obiettivo è quello di incrementare la sicurezza in una strada di grande scorrimento, ma le cui condizioni non consentirebbero il transito neppure di un passeggino: avvallamenti improvvisi e pericolosi, buche enormi rattoppate qua e là alla meglio, dislivelli evidenti.
Come se non bastasse, la zona è preda dell’attraversamento di fauna selvatica: numerosi gli avvistamenti di cinghiali, lupi e altri animali che possono essere fonte di rischio per automobilisti e motociclisti.
Se Falconara ha tentato di tutelarsi con un’ordinanza, Ancona al momento non avrebbe emesso alcun provvedimento cautelativo. Ma la situazione si sta facendo seria e si rischia veramente di dover chiudere la strada del Barcaglione alle auto se non si interverrà al più presto. I due Comuni hanno messo nero su bianco che alle opere di sistemazione del manto stradale dovranno necessariamente concorrere le ditte proprietarie dei mezzi pesanti che ogni giorno solcano la strada cariche di quintali di materiale ferroso e laterizi. Nonostante i ripetuti appelli, nulla è stato mai fatto.

I residenti sono a rischio costante. Uno di questi, l’avvocato Italo D’Angelo, ora presidente di Conerobus, non si risparmia nell’evidenziare una situazione ai limiti del sopportabile: “Sulla strada del Barcaglione – dice – le segnalazioni sono numerose. Due negli ultimi tre giorni. Sconnessa, piena di buche e pericolosa soprattutto nelle giornate di pioggia, a causa del verificarsi del fenomeno dell’aquaplaning”. D’Angelo, prima di assumere la carica presidenziale a Conerobus, aveva fatto denuncia al Comune di Ancona in qualità di avvocato per perorare la causa di una ragazza che percorrendo la strada del Barcaglione aveva capottato in auto.
La stessa era stata multata dai vigili per eccesso di velocità. La causa, poi portata avanti dall’avvocato Rino Bartera (ci sarebbe stata incompatibilità con la carica di D’Angelo, ndr), ha avuto un esito positivo per la ragazza. Tanto che il giudice di pace ha condannato il Comune di Ancona ad annullare le sanzioni per la velocità e ora si vedrà recapitare una richiesta di risarcimento danni.
L’ultimo dei dannati di Barcaglione è stato proprio D’Angelo (che nella frazione collinare che guarda il mare risiede da sempre): “Quando mi ha chiamato stavo riparando la gomma della mia auto – risponde –. La strada è impraticabile a causa dei numerosi autocarri che la percorrono nonostante le limitazioni”. Il Comune di Falconara con l’ordinanza della “zona 30” ha cercato di mettersi al riparo sotto un certo punto di vista. Ma è evidente che non basta. Il Barcaglione è storicamente attraversato ogni giorno da migliaia di persone che evitano il traffico insostenibile della Flaminia. Ma gli anni passano, le varianti arrivano e questo budello d’asfalto resta quello di 70-80 anni fa. Con un traffico cento volte superiore.