REDAZIONE ANCONA

Truffa del finto carabiniere: decine di segnalazioni. Un’anziana ha consegnato oro per mille euro

Colpo riuscito ad Agugliano. I carabinieri di Osimo hanno. organizzato una serie di incontri. per sensibilizzare i cittadini.

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Truffa del finto carabiniere: decine di segnalazioni. Un’anziana ha consegnato oro per mille euro

Colpo riuscito ad Agugliano. I carabinieri di Osimo hanno. organizzato una serie di incontri. per sensibilizzare i cittadini.

Ormai i tentativi di truffa del finto maresciallo al telefono ai danni di anziani non si contano davvero più in Valmusone. Un altro, pochi giorni fa, è andato a segno, ad Agugliano: una nonnina ha consegnato a un finto incaricato circa mille euro in gioielli. Il figlio si è accorto della truffa quando ormai era troppo tardi, il colpo c’era già stato.

I carabinieri stanno facendo di tutto per sensibilizzare la popolazione tanto che hanno stilato l’ultimo calendario di incontri con i cittadini: appuntamento il 14 al cinema Ariston di Agugliano (ore 17), il 15 a Rustico, nella sala centro sociale L’iniziativa, alle 21, il 18 a Castel D’Emilio nella sede della società operaia alle 17 e a Polverigi il 20, nella sala consiliare, alle 18. Relatori il maggiore Gianluca Giglio, comandante della compagnia Carabinieri di Osimo, e il maresciallo Mauro D’Amore, comandante della stazione di Agugliano. Tra i consigli quello di limitare la confidenza al telefono, non farsi distrarre in presenza e il tesserino di riconoscimento non basta, occorre sempre chiamare il 112.

Il modus operandi più "in voga" in Valmusone è ormai noto: due o più complici contattano le vittime su un telefono di rete fissa e, dopo essersi qualificati come marescialli dei Carabinieri o come avvocati, convincono le vittime che avrebbero dovuto consegnare a un collega o a un emissario incaricato della riscossione, soldi o gioielli, necessari per pratiche burocratiche, spese legali o risarcimenti, per incidenti stradali patiti da qualche loro parente, in realtà mai avvenuti. Due settimane fa l’arresto di due napoletani che avevano messo a segno truffe simili anche a Osimo. Sono ancora in corso le indagini per identificare i complici che si occupavano di fare le telefonate, sempre molto attenti nell’utilizzare schede sim ogni giorno differenti e intestate a persone inesistenti o completamente estranee ai fatti e talmente abili da convincere le vittime a fornire anche il numero di telefono cellulare, su cui un altro complice, in tante occasioni, faceva un’altra chiamata, in modo tale che, con tutte le utenze telefoniche occupate per qualche minuto, per le vittime fosse impossibile qualsiasi altra comunicazione con l’esterno.