"Vallesina, famiglie a redditi bassi. Pochi soldi per spese quotidiane"

"Nei Comuni il 61 per cento in fascia tra 0 e 26mila euro e addirittura il 21% si trova in quella tra 0 10mila".

"Vallesina, famiglie a redditi bassi. Pochi soldi per spese quotidiane"

Cgil, Cisl e Uil:. Tiziano Beldomenico, Maria Grazia Sabbatini, Giovanni Giovanelli e Ugo Grilli.

"Nei Comuni della Vallesina il 61% dei contribuenti ha una fascia di reddito tra 0 e 26 mila euro e addirittura il 21% si trova in quella tra 0 e 10mila euro. C’è una situazione di strutturale difficoltà ad affrontare le spese quotidiane: per questo chiediamo ai Comuni di intervenire". A lanciare l’allarme per Cgil, Cisl e Uil Tiziano Beldomenico, Maria Grazia Sabbatini, Giovanni Giovanelli e Ugo Grilli. "In sofferenza – aggiungono Grilli e Sabbatini - ci sono anche pensionati soprattutto tutti quelli che percepiscono le minime, attorno ai 500 euro e assegni sociali da 300 a 480 euro". Da una nostra simulazione addirittura risulta che in caso di un solo reddito da lavoro dipendente pari a 1.500 euro netti al mese in presenza di due figli (uno alle superiori l’altro alle medie) non si riescono a coprire tutte le spese: 612 euro per i libri, 300 per il trasporto cui aggiungere mutuo o affitto e spesa". Non mancano però i Paperoni: sono quasi 500 (496) e cioè l’1,5% della popolazione nei Comuni dell’Ambito 9 coloro che dichiarano un reddito di 120mila euro annui. In media percepiscono quasi 203mila euro a testa. Quasi mille (999) dai 75mila ai 120mila. Ma la fetta più grande, il 27% ha un reddito tra 15mila e 26mila euro. "Chiediamo ai sindaci di avviare da subito il confronto con i sindacati per qualificare le politiche di welfare a sostegno delle fasce più deboli: lavoratori, pensionati e disoccupati. E’ necessario introdurre l’Isee lineare come strumento di compartecipazione ai servizi locali, soprattutto quelli scolastici ma non solo. Chiediamo ai sindaci di andare a finanziare la legge sugli affitti che da due anni non viene erogata alle famiglie in difficoltà. La Regione Marche non è intervenuta a differenza di Emilia Romagna Abruzzo e Lombardia che hanno finanziato con risorse proprie. La popolazione invecchia sempre più (a Jesi 3.613 quelli tra gli 80 e i 100 anni e 4.291 tra i 70 e 79 anni) e le rette nelle case di riposo oscillano tra i 1.200 e i 1..800 euro al mese ma le pensioni medie sono pari a 800 euro, anche aggiungendovi 500 euro di accompagno gli introiti non bastano". Se gli anziani sempre più soli, se ne stimano 487 a Jesi, sono anche "insufficienti" i servizi per i piccoli. "Solo uno su tre ha diritto all’asilo. Rispetto ai 2.358 bambini tra 0 e 3 i posti degli asili nido sono 891 (dati del 2019)".

Sara Ferreri