Venti pazienti Covid dei quali molti, per lo più anziani, con necessità di ricovero. È la situazione di lunedì al pronto soccorso di Jesi. E quella di ieri era altrettanto critica. Il quadro che emerge nelle ultime ore dal reparto di emergenza urgenza dell’ospedale Carlo Urbani è piuttosto allarmante. Ieri mattina c’era anche un centenario con pluripatologie e da ricoverare in attesa di un posto letto nei reparti dove c’è difficoltà a sistemare i pazienti in isolamento. Il primario del pronto soccorso Mario Caroli ha sistemato i pazienti contagiati dal Sas Cov 2 nelle stanze dell’ex Osservazione Breve intensiva, in locali separati da quelli dell’astanteria. "In questo momento in pronto soccorso abbiamo 7 Covid di cui 4 in attesa di ricovero – spiega il primario Mario Caroli -. Li sistemiamo nelle stanze dedicate all’isolamento. La situazione è sotto controllo ma è importante riuscire a ricoverare in tempi rapidi". Proprio qui sta il nodo: i pazienti, spesso anziani devono attendere a lungo per un ricovero nei reparti. E coloro che sono contagiati rischiano di dover restare a lungo lontani dai loro familiari. "Ho mio padre anziano e molto grave dentro e non possiamo stargli vicini. Gli spazi qui sono piuttosto ridotti rispetto agli afflussi che in questo periodo sono importanti". Alcuni infetti sono stati ricoverati in Medicina e Cardiologia in stanze dedicate, ma la gestione da parte del personale e l’isolamento non sono sempre semplice. La gestione del Covid richiede anche maggior tempo e personale ad oggi ridotto rispetto agli organici. Così si allungano anche i tempi di presa in carico dei codici meno gravi, nonostante la presenza di medici specializzati, al lavoro con contratti "Co. Co. Co." dedicati a questo, i quali però sono in scadenza a fine anno.
Sara Ferreri