Coniugi spariti a Bolzano: si cercano i corpi nell'Adige

Il figlio è indagato a piede libero con l'accusa di omicidio. Nei giorni scorsi è stato bloccato mentre cercava di lavare l'auto su cui sono state trovate tracce di sangue

Benno Neumair

Benno Neumair

Bolzano, 28 gennaio 2021 – Dove sono finiti Laura Perselli e Peter Neumair, gli insegnanti in pensione spariti ormai da più di tre settimane? Sono rimasti vittime di una tragedia durante una passeggiata? Oppure, come sospetta la procura di Bolzano, sono stati assassinati dal figlio Benno, trentenne insegnante alle scuole medie e appassionato di fitness, indagato – a piede libero – con l'accusa di omicidio volontario e occultamento dei corpi?

Le ricerche dei corpi

Ricerche
Ricerche

Su quel cavalcavia, che si trova a circa 10 chilometri dalla casa di famiglia in via Castel Roncolo, nella notte fra il 4 e il 5 gennaio sarebbe passato Benno con la Volvo dei genitori, mentre si recava nel paese di Ora, a casa dell'amica Martina, dove ha trascorso la notte. “Dobbiamo cercare ancora qui”, dicono i vigili del fuoco. In questi giorni hanno gettato un manichino in acqua e posizionato galleggianti nell'area da setacciare. Una delle ipotesi degli investigatori è che chi ha ucciso Laura e Peter abbia zavorrato i corpi con alcuni pesi, in modo da rendere più complicata la loro individuazione.

L'auto da lavare

I carabinieri del Ris, che hanno ricevuto gli indumenti indossati la sera del 4 gennaio dal figlio della coppia, lavati dall'amica con la quale il giovane ha passato la notte, hanno analizzato la Volvo V70 di proprietà di Laura e Peter, smontandola pezzo per pezzo. L'ultimo a utilizzarla è stato Benno, che l'ha guidata fino a Ora per raggiungere l'amica Martina.

Secondo gli inquirenti sulla vettura, che il ragazzo utilizzava molto raramente preferendo muoversi con i mezzi, sono state isolate macchie di sangue e tracce biologiche. Ritrovamenti che, nell'opinione dell'accusa, danno sostanza all'ipotesi che il figlio di Laura e Peter abbia trasportato sulla quattro ruote i corpi dei genitori, dopo averli uccisi nella villa di famiglia, liberandosene – forse gettandoli dal ponte – prima di raggiungere l'abitazione dell'amica.

A destare ulteriori sospetti c'è poi la circostanza che i militari dell'Arma il 12 gennaio, otto giorni dopo la sparizione degli insegnanti in pensione, abbiano bloccato Benno e un'amica – non Martina – mentre entravano in un autolavaggio, con l'evidente obiettivo di pulire l'auto. Certo, è possibile che sia una coincidenza e che Benno volesse lavare la vettura dopo averla sporcata negli ultimi giorni, ma gli investigatori vogliono approfondire questo episodio, anche perché all'interno della vettura è stata recuperata – e sequestrata – una bottiglia di acqua ossigenata.

Benno e Martina

Negli ultimi giorni è stata indagata con l'accusa di favoreggiamento Martina, la ragazza con la quale Benno ha trascorso la notte del 4 gennaio, prima di alzarsi in tutta fretta alle 5 di mattina e tornare a casa per uscire con il cane a fare una passeggiata, almeno secondo la sua versione dei fatti. Un atto dovuto, spiega l'avvocato della giovane Federico Fava.

Ma a cosa è dovuta l'iscrizione del nome della ragazza nel fascicolo dell'inchiesta? Qualche giorno fa è emerso che Martina la sera del 4 gennaio, dopo che Benno ha fatto una doccia in casa sua (anche se aveva sempre detto di averla fatta a casa dei genitori), ha lavato gli indumenti che aveva addosso il giovane al suo arrivo a Ora.

Una circostanza che aveva scordato di dichiarare ai carabinieri intervenuti per un sopralluogo nel suo alloggio. “Ero spaventata e non sapevo cosa fare – ha detto Martina in un audio ascoltato alla trasmissione Rai Chi l'ha visto? - Poi mi sono consultata con un'amica, che mi ha consigliato di rivolgermi a un avvocato”. Allora, in accordo con il legale, ha consegnato in procura gli abiti di Benno, che ora sono a disposizione dei Ris.

Sono emersi altri dettagli di quella serata. “Benno mi è sembrato normale – ha detto l'amica, che ha voluto scusarsi espressamente con i carabinieri – L'unica cosa strana è che è arrivato in ritardo. Si è fatto la doccia e abbiamo cenato”. Quando è entrata in bagno Martina ha visto gli abiti dell'amico a terra. “E' stato allora che mi ha chiesto di lavarli”. Gli investigatori si chiedono il motivo di questa richiesta. Per l'avvocato di Benno è tutto normale: cose che accadono fra persone che si frequentano, anche se la ragazza ha voluto precisare di aver conosciuto Benno solo a dicembre.

Negli ultimi giorni si è diffusa anche la voce che fossero state trovate tracce di sangue nei tubi di un lavandino nella casa di Martina, circostanza che però finora non ha trovato conferma.

Le telefonate durante il viaggio

Fra casa di Laura e Peter a Bolzano e l'abitazione di Martina a Ora c'è un tragitto di venti minuti. Benno, però, secondo la ricostruzione effettuata sulla base del racconto della ragazza e sulle immagini registrate dalle videocamere in cui si vede transitare la Volvo, ci ha messo quasi un'ora. Il perché di questo scarto? Se lo chiedono gli investigatori, che sospettano Benno di aver scaricato i corpi dei genitori da qualche parte nel corso del percorso da via Castel Roncolo a Ora. Magari proprio nel punto dell'Adige sotto il ponte dove è stata trovata una macchia di sangue del papà.

Durante il viaggio è stato accertato che Benno e Martina si sono sentiti. Perché queste telefonate? Il giovane appassionato di fitness ha detto di aver chiamato la ragazza perché si era smarrito. Con questo disorientamento e con la scelta di fermarsi a due chilometri dal ponte sull'Adige, presso il laghetto dei pescatori a riflettere e ascoltare un po' di musica, si spiegherebbe, secondo Benno, il prolungarsi del tragitto. L'avvocato di Martina, da parte sua, sostiene si tratti di normali telefonate fra ragazzi che si sono conosciuti da poco e hanno “bisogno” di sentirsi spesso vicini, anche a poco tempo da un incontro vis-a-vis.

Gli sviluppi futuri

Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini scomparsi il 5 gennaio (Ansa)
Peter Neumair e Laura Perselli, i due insegnati bolzanini scomparsi il 5 gennaio (Ansa)

Benno non è più nell'appartamento di famiglia, ancora sotto sequestro. E' ospite da amici. E' gentile con chi cerca di parlarci ma altrettano netto nel rifiutare un qualsiasi suo coinvolgimento nella vicenda. Il peso delle accuse nei suoi confronti è imponente, così come quello delle voci – negate dal suo difensore – che il giovane avesse fatto rientro in Italia dalla Germania su pressing dei genitori anche per spegnere la sua “ossessione” per il fitness e le sostanze utilizzate per potenziare i muscoli.

In rete restano i suoi video tutorial con i consigli per ottenere un fisico scolpito, compreso quello dove – quasi Giano bifronte – Benno interpreta il novizio a caccia di dritte e l'allenatore pronto a stilare programmi da body builder. Il filmato si conclude con Benno che simula di iniettarsi qualcosa con una siringa nel braccio muscoloso.

Intanto c'è da registrare un lutto in questa vicenda: è scomparsa all'età di 96 anni la mamma di Laura Perselli. Con lei la donna sparita nel nulla avrebbe trascorso parte dell'ultima giornata in cui è stata vista viva.