
Green pass
Grosseto, 30 gennaio 2022 - In Maremma vita difficile per i furbetti del green pass. La Guardia di finanza, in particolar modo, ma anche le altre forze di polizia, inclusi i vigili urbani di ciascuno dei 28 Comuni della provincia, non danno tregua nei controlli. Ogni giorno ci sono blitz e ispezioni nelle attività economiche, ma anche semplicemente tra i cittadini che fruiscono di determinati servizi per i quali è prevista la certificazione verde. E le sanzioni fioccano.
La Guardia di finanza del comando provinciale di Grosseto, giusto per citare un esempio, dall’inizio dell’anno a oggi ha eseguito oltre 100 controlli, con 12 sanzioni comminate a titolari di attività, dipendenti e clienti che sono risultati sprovvisti del previsto green-pass.
La casistica delle inosservanze all’obbligo di certificazione è variegata: si va dalla titolare e i due dipendenti di un panificio (Orbetello), all’inserviente di una macelleria (Follonica) intento a tagliare e servire la carne. Dalla cliente di un pub (Grosseto) intenta a mangiare seduta all’interno, alla titolare e dipendente di un bar (Gavorrano). Per tutti sono scattate le sanzioni amministrative che vanno da 400 a 1.000 euro; inoltre, per le attività commerciali trovate non in regola c’è il rischio di chiusura da 5 a 30 giorni. Purtroppo, ancora oggi, nonostante le innumerevoli raccomandazioni e informazioni e campagne di sensibilizzazione, portate avanti anche nell’ambito del fattivo rapporto di collaborazione istituzionale con le associazioni di categoria, si ravvisano comportamenti scorretti come quelli sopra descritti, che rischiano di danneggiare coloro che si comportano secondo le regole.
E c’è stato anche un blitz di vigili urbani e Polizia di Stato a Braccagni (perché i controlli vengono effettuati a tappeto anche nelle frazioni) una comitiva di amici è stata pizzicata a cena in una trattoria senza essere in posssesso del green pass. Tutte e otto le persone, dunque, sono state multate non senza alcuni momenti di tensione con le Forze dell’ordine. La multa è stata elevata anche ai titolari della trattoria, responsabili di non aver controllato il possesso della certificazione verde da parte dei clienti. Ma i proprietari del locale si sono giustificati sostenendo di non essere legittimati a chiedere ai clienti informazioni a carattere sanitario, come di fatto sono quelle contenute nel green pass. Atteggiamento, questo, che potrebbe ledere il diritto alla privacy individuale, con possibilità di incorrere in una denuncia di parte. Le spiegazioni, però, non sono servite ad evitare la sanzione.