Sono già 39 i profughi ucraini arrivati a Prato

Quindici sono nei centri di accoglienza, gli altri da amici e parenti. La Regione pronta a vaccinare tutti i cittadini dai 5 anni in su

La raccolta di beni di prima necessità al Convitto Cicognini Foto Attalmi

Prato, 6 marzo 2022 - Sono già 39 i profughi ucraini che sono transitati e sono stati registrati dalla Questura di Prato. A riferirlo è l’assessore all’immigrazione del Comune, Simone Mangani. "Di questi – spiega Mangani – 20 sono adulti e 19 minori. Tredici persone sono state accolte nei Cas della Prefettura, mentre tre sono stati collocati in un alloggio Sai. Le altre persone sono ospitate da parenti e amici. Martedì ci incontreremo di nuovo in Prefettura per fare il punto e cercare altri spazi da mettere a disposizione. La situazione in Ucraina è drammatica e ci aspettiamo nuovi arrivi nei prossimi giorni".

Nei centri di accoglienza della Prefettura ci sono almeno una ventina di posti liberi che potrebbero essere occupati dai profughi ucraini. Per quanto riguarda il progetto Sai, il sistema di accoglienza gestito dai Comuni, invece, Prato potrebbero trovare posto per almeno un’altra famiglia. E’ chiaro che ci si aspetta un’ondata ancora più grande e quindi Prefettura e Comune sono al lavoro per poter ospitare ancora più persone.

"Per quanto riguarda il progetto Sai, il governo ha emesso una nuova circolare, legata all’emergenza, per aumentare i posti con una procedura semplificata e attingere alla copertura finanziaria. Per ora abbiamo un appalto per 80 posti, se il governo interviene con i contributi potremmo ampliarli".

Intanto l’assessorato alla salute della Regione ha inviato, alle aziende sanitarie, le prime indicazioni per la presa in carico di adulti e bambini. La situazione è resa ancora più critica a causa dell’emergenza Covid, dal basso livello di immunizzazione in Ucraina e dal fatto che alcune persone abbiano ricevuto vaccini non riconosciuti in Italia. Le Asl avranno il compito di sottoporre i profughi, se privi di green pass o certificazione equivalente, a uno screening con tamponi antigenici o molecolari: i positivi andranno poi in isolamento, in centri dedicati. Se da una parte andrà verificato il possibile contagio, dall’altro si lavorerà per promuovere la vaccinazione in tutte le persone con più di cinque anni. Ai profughi che ne faranno richiesta verrà assegnato un codice (il Stp, "straniero temporaneamente residente"), valido per sei mesi in tutta Italia, non solo per il rilascio della certificazione verde, ma anche per le altre prestazioni sanitarie. Sempre i dipartimenti di prevenzione delle Asl dovranno vigilare su eventuali altre malattie infettive e dare risposta in caso di segnalazioni, che potranno essere fatte allo 800.556060. A questo numero unico regionale si potrà auto-segnalare chi arriverà autonomamente in Toscana.

Infine continuano a moltiplicarsi le catene di soliedarietà per il popolo ucraino. E’ bastato un semplice passaparola per riempire la palestra del Convitto Cicognini di beni di prima necessità. Venerdì in tre ore, genitori, studenti e residenti del quartiere Santa Trinita hanno fatto la spola per portare cibo, medicine e beni di prima necessità tanto da riempire la grande palestra della scuola. "Oggi dei giovani volontari ucraini partiranno con bus carichi di tutto il materiale", racconta Natalia Stepanenko, che ha organizzato la raccolta. "Passeranno dal confine con la Polonia che al momento è il più sicuro per arrivare nella regione del Dnipropetrovsk, che sta accogliendo profughi dalle zone più colpite".