La regina Elisabetta vista da Caprarica: "Nessuna come lei. Carlo? William è più amato"

Lo storico corrispondente Rai da Londra: "Senza Sua Maestà ora staremmo raccontando un’altra storia. La sua presenza è stata una garanzia: i sudditi si sentivano tranquilli"

Londra, 9 settebre 2022 - Per anni volto Rai da Londra, Antonio Caprarica conosce come pochi la Royal family e la sua stima per Elisabetta è stata sempre alta nonostante si definisca "un repubblicano". Su di lei ha scritto Elisabetta. Per sempre Regina. La vita, il regno, i segreti (Sperling & Kupfer, 2021).

Funerali regina Elisabetta, quando e come si svolgono. Il programma dei prossimi giorni

Caprarica, che cosa ha rappresentato Elisabetta II per la monarchia inglese?

"Un pilastro che è riuscito a preservare il Regno che grazie a lei ha continuato a essere dal punto di vista sociale un punto di riferimento in una situazione storica che si è evoluta molto dal 1952 e che ha visto ridisegnare più volte la geografia mondiale. Senza Elisabetta II avremmo raccontato un’altra storia".

Quali le sue doti?

"La fermezza, la capacità di dialogare coi potenti, l’attenzione assoluta per quelli che erano i suoi dogmi: l’onore, l’obbedienza, la dignità. Ha assolto a questo compito con grande carisma e fino all’ultimo giorno ha garantito al suo Paese quel ruolo che gli competeva anche in tempi assolutamente diversi".

Quale eredità lascia Her Majesty the Queen?

"La principale sta nella sua figura irremovibile e amata dai sudditi che non hanno mai dubitato del Regno, nonostante questo sia passato da più grande Impero della Terra a una piccola isola sperduta nell’Atlantico. C’è stata una vera e propria rivoluzione e ora non è che un piccolo-medio Paese europeo, non più la potenza di una volta. Ecco, in qualsiasi altro contesto si poteva andare incontro a sconvolgimenti straordinari: Elisabetta II è riuscita a gestire nel modo migliore questo passaggio".

La regina Elisabetta II e l'Italia: cinque visite, la prima nel 1951 (da principessa)

Il Regno Unito sopravviverà alla morte di The Queen?

"Quella monarchia imperiale che la Regina aveva ereditato non esiste più, la storia ce lo dice senza possibilità di smentita, ma il Regno non è in discussione".

Che ruolo politico ha avuto la Sovrana?

"Quello di essere stata la garanzia per il suo popolo; la sua presenza da sola ha fatto dire ai suoi sudditi: siamo tranquilli".

Saprà Carlo essere all’altezza del compito che la morte della madre gli assegna quando ormai sta per compiere 74 anni, mentre Elisabetta ne aveva solo 26 quando succedette al padre Giorgio VI?

"Intanto Carlo si affiderà a una corte ‘dimagrita’. L’opulenza del passato è finita, la Famiglia reale sarà rappresentata solo dagli eredi in linea diretta. Non sarà più quella attuale, ma una Famiglia reale della media borghesia".

Elisabetta II, una regina di stile - di Eva Desiderio

Carlo III è il nuovo re di Inghilterra. Salirà sul trono all'età di 73 anni

Una scommessa che sarà in grado di giocare?

"La transizione che attende Carlo è problematica in questo ventunesimo secolo molto complesso. Per prima cosa dovrà conquistarsi non dico l’affetto dei suoi sudditi, cosa molto difficile, ma almeno una stima che gli permetta di regnare in modo decoroso. Ma certo l’empatia dei britannici con la Corona non sarà più quella garantita da Elisabetta".

È in dubbio dopo di lui la vita stessa della monarchia?

"Questo no, ma mentre Elisabetta riusciva a gestire le situazioni più scabrose unendo i suoi sudditi adesso qualche dubbio in più viene, proprio perché empaticamente ci sarebbe voluta accanto una figura più amata. Come Diana, per esempio".

Gli inglesi avrebbero preferito un altro Re?

"William sarebbe piaciuto molto di più. Potrebbero esserci pressioni perché questa ulteriore successione possa verificarsi in breve tempo. Il Duca di Cambridge rappresenta una figura più vicina alla borghesia inglese che non il padre, può dare quelle pacche sulle spalle che da Carlo i sudditi non prenderebbero mai. E soprattutto William vuol dire Kate, che è molto amata e ricorda la dignità e le azioni di Elisabetta: come sempre a salvare i Windsor ci penserà una donna".

Elisabetta, ironia della sorte, è morta in Scozia: un’indipendenza di quella nazione è ora più o meno possibile?

"Non penso sia una questione legata alla morte di Elisabetta. Quando ci fu il referendum la Sovrana disse: “Spero che i miei sudditi ci penseranno bene quando esprimeranno il loro parere“. Fu vista come ingerenza politica per una Regina solitamente molto cauta. Ma no, l’addio ad Elisabetta non cambia le carte in tavola".