AstraZeneca: buona la prima dopo lo stop

Tra i docenti pochi dubbi e pochi timori: "Vaccinarsi è un’urgenza civica". Non sono mancate code e ritardi

Migration

Milano - I vaccinandi arrivano alla spicciolata con il foglio della prenotazione in mano o la schermata del cellulare da mostrare. La maggior parte tira un sospiro di sollievo per il via libera, scattato alle 15, alle somministrazioni del vaccino AstraZeneca dopo lo stop precauzionale dell’Aifa. "Preoccupato? Per nulla. Anzi, il timore era di non poterlo fare neppure oggi – commenta Roberto Garroni, preside del liceo Virgilio –. La garanzia della scienza c’è, l’imponderabilità esiste. Avrò qualche linea di febbre? Pazienza, vaccinarsi è un’urgenza civica". È tra il personale scolastico diretto all’hub allestito alla Fabbrica del Vapore e coordinato dall’Asst Fatebenefratelli-Sacco. Qualcuno non entra a cuor leggero ("Soffro di allergie, lo comunicherò", dice una donna). C’è chi chiede di poter essere vaccinato ugualmente, avendo "saltato" l’appuntamento che era in mattinata o prima delle 15 e confidando proprio nelle rinunce. Uscendo, nessuno evidenzia malesseri o problemi di sorta: "È andato tutto bene", le voci raccolte.

Stessa situazione nel polo del Museo della Scienza e della Tecnica di via San Vittore, dove la campagna vaccinale è gestita dalla Multimedica di Sesto San Giovanni. Dei 130 prenotati tra le 15 e le 17 se ne presentano 96. Ma gli assenti vengono rimpiazzati da 75 cittadini in coda, che avevano l’appuntamento prima delle 15. Risultato: a fine giornata, gli "immunizzati" sono 161. Le defezioni potrebbero esser dovute anche alle difficoltà organizzative dei singoli, spiegano nel polo, considerando che la comunicazione della ripresa è avvenuta poche ore prima. Al Padiglione in Fiera si ricomincia con la vaccinazione (gestita dal Policlinico) delle prime 800 persone col farmaco AstraZeneca per insegnanti e personale scolastico di supporto, insieme alle forze dell’ordine e alle categorie professionali con priorità. Segnalati ritardi e code: "Avevo l’appuntamento alle 18.20, ho fatto il vaccino alle 20 – racconta un’educatrice di scuola dell’Infanzia –. Penso che la fila sia dovuta ai tanti appuntamenti reinseriti e al fatto che si siano presentate persone che avevano la prenotazione prima delle 15". Il Policlinico andrà a un ritmo di 2mila iniezioni al giorno a cui si aggiungeranno circa 500 dosi quotidiane per recuperare le 7mila vaccinazioni mancate per lo stop. Le dosi AstraZeneca tornano a essere inoculate pure nella modalità drive-through, senza che la persona scenda dall’auto, nel polo di via Novara-Parco di Trenno, a cura della Difesa, con medici militari e il personale di Asst Santi Paolo e Carlo: si presentano in 40, quasi tutti i prenotati. "La vicenda AstraZeneca ha ingigantito il tema della trombosi come effetto collaterale della vaccinazione. Ma il problema grave sono le complicanze trombotiche causate dal virus in chi si ammala", rassicura Giulio Pompilio, direttore scientifico del Centro cardiologico Monzino, dove sta per iniziare il piano vaccinale con priorità ai cardiopatici. Accanto alle voci dei medici, però, circolano anche fake news, come quel la sull’apertura delle prenotazioni per il vaccino per la fascia 60-79 anni in Lombardia, smentita dalla Regione.