
Colonnello con la maglia della Samb (. Foto Sgattoni
Estate 2004. Il patron Luciano Gaucci vende la società a Umberto Mastellarini e Dante Paterna. In soli tre giorni l’avvocato Vincenzo D’Ippolito costruisce una squadra piena di giovani e di perfetti sconosciuti allenati da Davide Ballardini alla prima esperienza al di fuori del settore giovanile. Quella Samb fu eliminata ai play off dal Napoli di De Laurentis. Una squadra con ragazzi alla prima esperienza come Cigarini, Canini, Gazzola che poi si sono costruiti una carriera in A, gli uruguagi Amodio e Bogliacino e Julio Cesar Leon il valore aggiunto a gennaio. Senza dimenticare Taccucci, Zanetti, il compianto Francesco Mancini. Il capitano di quella Samb era Gianluca Colonnello. "Questo campionato di Serie C – dice – non è come il nostro. E’ cambiato totalmente. Oggi è calato molto sotto il profilo tecnico. Seguo tutti i campionati e non ho paura a dirlo. Il livello è molto più basso rispetto a quello di venti anni fa. Avevamo in squadra elementi come Mancini, Leon e tanti giovani che poi hanno avuto una grande carriera anche in Serie A. Una base, quindi c’era. E per questo motivo la Samb di oggi deve programmare bene e non fare il passo più lungo della gamba".
Colonnello, l’obiettivo della società è quella di costruire una squadra giovane con elementi di esperienza.
"Dipende dai giovani che prendi. Noi avevamo Cigarini, Canini, Gazzola, tutti e tre hanno poi giocato in Serie A. Non devi sbagliare con loro. Occorrerà prendere ragazzi di prospettiva che possano dare già qualcosa nell’immediato".
In panchina c’è sempre Palladini. Una garanzia.
"Credo molto nella meritocrazia ed Ottavio la rappresenta in toto. Abbiamo giocato insieme e lo conosco bene. Io gli farei cinque anni di contratto. Un grande calciatore ed un grande allenatore. Con lui la Samb sta al sicuro".
La Samb torna in C e vuole consolidarsi nella categoria.
"La programmazione è importante, così come avere le idee chiare. Lo ripeto tecnicamente il campionato odierno non è come il nostro. E quindi creare basi solide per il futuro è fondamentale e imprescindibile. La Samb la seguo sempre e sono legato tantissimo ad una piazza dove ho vissuto due anni bellissimi. Mi dispiace solo non averle regalato la Serie B, una categoria che merita ampiamente. E poi la tifoseria, una delle più belle e passionali d’Italia".
Dopo 39 anni torna anche il derby con l’Ascoli.
"Una partita che vale un campionato e che mi sarebbe piaciuto giocare. Spero di allenare dopo l’esperienza poco fortunata in Grecia dello scorso anno. Ho qualcosa in ballo, ma se non si concretizzerà, verrò sicuramente. Un match imperdibile".
Colonnello ha avuto sempre la passione per la pittura e venerdì 4 luglio alle ore 17.30 presso la sala Alambicchi dell’Aurum di Pescara, inaugura la sua mostra ’My pop heart’.
Benedetto Marinangeli