
La Samb punta su giovani talenti per il campionato di Serie C e si prepara al derby con l'Ascoli dopo 39 anni.
Consolidarsi in C, puntando su giovani di prospettiva ed elementi di provata affidabilità. Questo il progetto Samb per il prossimo campionato di Serie C. Un po’ come si fece nella stagione 2006-2007, quando dopo il fallimento Soldini, il club rossoblù ripartì con alla guida i fratelli Tormenti. Gli imprenditori di Martinsicuro chiamarono Claudio Molinari e Peppino Pavone per la costruzione della squadra. E grazie anche alle loro conoscenze arrivarono giovani del calibro di Consigli, Della Rocca, Esposito, Zammuto, Morante e tanti altri. Tra loro c’era anche Massimiliano Loviso. "Partimmo con Calori in panchina - racconta l’ex centrocampista rossoblù - facendo un punto nelle prime cinque partite. Poi arrivò Ugolotti ed alla fine ci piazzammo al settimo posto a due lunghezze dai play off. Allora solo le prime cinque li disputavano. Eravamo un gran bel gruppo, tutti allineati per un unico obiettivo. E’ stato qualcosa di stupendo con compagni di squadra di allora che hanno fatto una grande carriera come Consigli con venti anni di serie A ed altri che hanno avuto un buon cammino nel calcio che conta".
Loviso, ora la Samb vuole proprio puntare su giovani di spessore. "Innanzitutto dobbiamo restare tra i professionisti e quindi ci vuole la testa. La dirigenza sa quello che deve fare. E poi c’è Ottavio (Palladini, ndr.) che in panchina è una garanzia ed ha conquistato un altro risultato incredibile. Sarà fondamentale seguire il progetto del presidente Massi. La parte dirigenziale è imprescindibile in ogni categoria e quindi sarà decisivo mettere dei pezzi importanti per crescere ancora. La C è un campionato tosto che ho giocato in tutti e tre i giorni. Nel B c’è tanta qualità e voglia di calcio con piazze importanti e passionali. Ecco perché la Samb deve mantenere la categoria con equilibrio, calma ma dando qualche botta di entusiasmo alla piazza".
E poi tornerà il derby con l’Ascoli dopo 39 anni. "Mamma mia, saranno due partite fantastiche con tantissima gente. E mi auguro che non ci siano restrizioni di sorta. Non si vede l’ora, in città la fibrillazione per quest’evento è già palpabile".
Il futuro di Loviso? "Chiudo con il calcio giocato dopo venti anni di professionismo e con le ultime stagioni giocate vicino San Benedetto che è diventata casa mia. Due anni fa ho preso il patentino Uefa B. Ho fatto il calciatore con grande passione e voglio continuare come allenatore, iniziando come collaboratore o anche partendo dal settore giovanile. Prenderò anche il patentino Uefa A per iniziare questa nuova carriera. San Benedetto sarà sempre la base, in compagnia di Elisa e se poi dovrò girare l’Italia lo farò bene volentieri. L’allenatore è un ruolo tosto, ma mi affascina. Il mio futuro è in panchina".
Benedetto Marinangeli