Meglio una chiesa per Zanza che per i boss

La lettera. Risponde il condirettore del Carlino, Beppe Boni

Zanza, simbolo dei ruggenti anni '80

Zanza, simbolo dei ruggenti anni '80

Bologna, 2 ottobre 2018 - A Maurizio Zanfanti in arte Zanza, il playboy morto a Rimini, la Chiesa vieta il funerale nella sua parrocchia. Ma non mi è mai capitato di leggere nella cronaca che venga fatto altrettanto con i religiosi condannati per pedofilia o altro. Questo mi addolora profondamente. Francesco Crocini, Rocca San Casciano (FC)

risponde il condirettore de il Resto del Carlino, Beppe Boni

In realtà la curia di Rimini ha diffuso una lunga precisazione, scusandosi e spiegando che non è andata così. L’equivoco c’è stato, inutile negarlo, e comunque va preso atto delle dichiarazioni del vescovo. Ma i funerali non sono stati fatti come avrebbe desiderato la famiglia. Il diniego, forse più un’iniziativa del singolo parroco, c’è comunque stato con la motivazione che l’evento avrebbe creato un’eccessiva eco mediatica. La Chiesa ha ospitato perfino le spoglie di un boss della Magliana, a volte ha coperto preti pedofili, ha accettato di celebrare funerali di boss della malavita. Quindi il povero Zanza non meritava questo sgarbo. Saranno tutte circostanze diverse, certo, ma forse la Chiesa dovrebbe stabilire regole d’ingaggio precise per funerali e defunti affinché pochi casi non siano la causa di un disagio che si può evitare. beppe.boni@ilcarlino.net

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