Art City Bologna 2021: un programma sulla via dei luoghi insoliti

Dal 7 al 9 maggio la vetrina del contemporaneo sceglie spazi inconsueti: da un rifugio antiaereo alla Certosa

Il logo di Art City 2021 ideato da Filippo Tappi e Marco Casella si ispira a Peter Pan

Il logo di Art City 2021 ideato da Filippo Tappi e Marco Casella si ispira a Peter Pan

Bologna, 29 aprile 2021 - Ricominciare, nonostante tutto. Se Arte Fiera ha passato la mano puntando al prossimo anno, Art City ha scombinato invece le carte inventandosi una inconsueta versione primaverile. "Sarà l’edizione del risveglio", dice il presidente dell’Istituzione musei Roberto Grandi. "È la dimostrazione che la cultura è la vera forza della città", insiste l’assessore Matteo Lepore. Dal 7 al 9 maggio, dunque, Bologna diventerà di nuovo (nel pieno rispetto delle norme di sicurezza) una grande vetrina dell’arte contemporanea invadendo sedi istituzionali, gallerie private ma anche e soprattutto luoghi inconsueti: le Serre dei Giardini Margherita e il rifugio antiaereo Putti, la Certosa e il teatrino di Villa Mazzacorati...

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Sarà una festa che non potrà contare sui consueti flussi turistici ma che offrirà protagonisti di riguardo (dai giovani artisti ai maestri riconosciuti) e mischierà i linguaggi (video, installazioni, performance, disegni, opere sonore). Un palinsesto che nei mesi è stato montato e smontato fino ad arrivare a questa versione che segna, spiega il direttore artistico Lorenzo Balbi, "un cambio radicale".

La particolarità di Art City 2021, a cui tocca di fatto inaugurare il cartellone di ‘Bologna Estate’, è l’obbligo della prenotazione agli eventi (tutti gratuiti) del main program: da lunedì sarà possibile riservare allo 051 6496632 oppure allo 051 6496637 (il 3-4 maggio dalle 16 alle 20, dal 5 al 9 dalle 10 alle 20). Per il sabato e la domenica la prenotazione dovrà avvenire il giorno precedente.

Forte di un nuovo logo (un Peter Pan fra le stelle), la kermesse punta molto sul progetto speciale di Gregor Schneider sostenuto da Hera e ospitato nella vecchia Gam di piazza Costituzione che per l’occasione sarà al centro di un piccolo distretto delle arti: nel padiglione dell’Esprit Nouveau verrà allestita infatti la mostra di quell’infaticabile sperimentatore del concettuale che è stato Vincenzo Agnetti mentre nel giardino Le Corbusier sarà costruita una installazione site specific di Stefano Arienti. Schneider, Leone d’oro alla Biennale del 2001, realizzerà nelle sale dell’ex Galleria un percorso per uno spettatore solo chiamato a inseguire l’identità di un individuo sconosciuto.

Di altro segno i progetti in allestimento nelle varie location: Palazzo Boncompagni ospita, ad esempio, undici opere di Michelangelo Pistoletto che l’artista mette in dialogo con l’edificio cinquecentesco mentre il Cassero accoglie il lavoro video con cui Beatrice Favaretto indaga sul linguaggio pornografico e sulla sua decostruzione. E se all ’Oratorio San Filippo Neri, Sabrina Mezzaqui ricostruirà ogni giorno al centro della navata la sua decorazione composta da elementi metallici (per denunciare la precarietà di questi tempi), alla Certosa la danzatrice Annamaria Ajmone creerà una performance sul tessuto sonoro di Felicity Mangan, con la partecipazione della coreografa Cristina Kristal Rizzo, sulle suggestioni di due sensitivi ottocenteschi.

E ancora gli oggetti della misteriosa Norma Jeane (l’artista non ha mai svelato la propria identità preferendo usare il nome di Marilyn) alle Serre, i segnalatori del vento cuciti da Margherita Morgantin lungo gli orti del Reno, l’installazione ambientale di Chiara Camoni nei sotterranei di Palazzo Bentivoglio.

Completano il palinsesto l’opera fotografica di Giorgio Andreotta Calò al LabOratorio degli Angeli, il Quadro sonoro di Riccardo Baruzzi a Villa Mazzacorati, il videogioco di Carola Bonfili applicato alle Metamorfosi di Ovidio nel rifugio Putti, la City of God di Alessandro Pessoli a Palazzo Vizzani e l’audiodramma di Matteo Nasini al Cubo.

Info e programma

Il programma completo e orari su sito artcity.bologna.it  

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