
Addio ad Anna Maria Dall’Olio. La trattoria perde il suo ‘cuore’
Mamma, nonna, cuoca e imprenditrice. La Trattoria Dall’Olio piange la sua storica fondatrice, Anna Maria Dall’Olio, che si è spenta una settimana fa a 90 anni, dopo una vita intensa, spesa tra lavoro e famiglia. Dagli anni ‘50, Anna Maria non ha mai saltato un giorno di lavoro, diventando la colonna portante del negozio di prossimità di famiglia, che si è trasformato, negli anni ‘90, nella trattoria di via Scandellara che tutti i bolognesi conoscono.
"Mia mamma è stata la promotrice della nostra realtà – racconta il figlio Dario Dall’Olio –. Ha lasciato il lavoro di dattilografa per subentrare nel negozio di prossimità di mio padre. Ma dal pane ai salumi, mia mamma ha deciso di aprire le porte alla cucina, spostando il fulcro dell’attività sulla ristorazione". E così è nata la trattoria, che ancora oggi "è un punto di riferimento fuori dalle mura cittadine, dove proponiamo i piatti tipici della tradizione – spiega il figlio –. Mia mamma proponeva piatti basici, ma noi abbiamo deciso di ampliare la scelta e proporre diversi piatti. E per anni, la nostra fondatrice ha lavorato con mia nipote, accompagnando il cambio generazionale".
I cavalli di battaglia di Anna Maria? È semplice: "Preparava le tagliatelle che tirava a mano – continua Dall’Olio –, le lasagne e i cannelloni. Tutti i piatti umidi, come le polpettine o le zucchine ripiene. Per i dolci, era imbattibile sulla torta di riso". Ma Anna Maria, oltre a essere stata una grande mamma, ha ricoperto il ruolo di imprenditrice, abbattendo gli stereotipi di genere. "Perdiamo un punto di riferimento – aggiunge Dall’Olio –. Mia mamma era una donna molto forte, lavoratrice e non mollava mai: i suoi obiettivi andavano sempre raggiunti. Era una donna di altri tempi". Ora i clienti e la trattoria, che è a conduzione familiare, dovranno fare i conti con la sua mancanza. "Abbiamo percepito tantissima vicinanza – conclude il figlio –. I nostri clienti storici sono rimasti in pochi, ma, nonostante il ricambio generazionale, tutti ci sono stati vicini. Ho il telefono pieno di messaggi. In futuro penseremo a come ricordarla e celebrarla al meglio".