REDAZIONE BOLOGNA

Autonomia, Landini (Cgil): "Chiederemo l’abrogazione della legge"

Il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, critica il governo definendolo arrogante e non rappresentativo della maggioranza. Si oppone all'autonomia differenziata e al premierato, chiedendo riforme. Denuncia la precarietà nel lavoro e annuncia una mobilitazione nazionale a Latina. Il sindacato mira a raccogliere 25 milioni di firme per il referendum sul lavoro e si schiera contro le forze di destra in Europa. Landini critica anche la gestione del sistema sanitario nazionale.

Autonomia, Landini (Cgil): "Chiederemo l’abrogazione della legge"

"La follia di un governo che non ha a cuore la democrazia, è arrogante e non rappresenta la maggioranza del Paese". Quello che è giunto fuori dal Maggiore ieri mattina è un Maurizio Landini – segretario generale Cgil – fermo sull’autonomia differenziata: "Chiederemo la totale abrogazione della legge. Siamo già abbastanza divisi, non è necessaria". Stesso principio anche per il premierato che, per il segretario Cgil, "non serve, piuttosto andrebbe riformata la legge elettorale". Davanti ai cronisti e ad alcuni suoi sostenitori che alzano ‘una tombola costituente’, Landini è intervenuto sulla sicurezza sul lavoro, prendendo spunto da quanto accaduto a Latina e a Suviana: "Il nostro è un sistema di fare impresa che uccide le persone. Il caporalato è presente in tutta Italia ma si fa finta di niente". Per questo, sabato 6 luglio, proprio a Latina, la Cgil scenderà in piazza per una mobilitazione nazionale perché "quanto avviene da anni sul lavoro è disumano", ricorda Landini.

L’obiettivo del sindacato non è solo quello di raccogliere le firme entro il 30 settembre per il referendum sul lavoro, bensì è quello di "portare a votare 25 milioni di italiani che vogliono riaffermare la loro libertà in questa lotta sociale. Siamo un Paese – aggiunge Landini- dove le diseguaglianze sociali sono in aumento e colpiscono sempre più giovani e donne". Nel frattempo, dopo le elezioni europee, Cgil e gli altri sindacati europei viaggiano sulla stessa linea: "No a forze estreme di destra. La maggioranza a Bruxelles, tuttavia, pensi a una politica europea comune sul piano dei diritti dei lavoratori e basta austerità". Stoccate al governo anche sul sistema sanitario: "I soldi per migliorare la sanità nazionale si sa dove andarli a prendere – sottolinea infine Maurizio Landini –, manca la volontà politica di farlo".

Giovanni Di Caprio