L’ex edificio delle Poste di via Corazza, occupato lo scorso anno dagli anarchici per rave lampo. L’ecomostro di via Marco Polo, costruito a metà, accanto all’Agenzia delle entrate, ritrovo di spacciatori e sbandati. E poi l’ex fabbrica abbandonata di via Croce Coperta; gli ex hotel ‘La luna nel pozzo’ di via Lenin e ‘Azzurra’ di viale Felsina; l’ex fabbrica alle spalle della Sisal Matchpoint in via Stalingrado; l’ex edificio industriale in via della Cooperazione; e un garage abbandonato sotto la Conad di via Mazzini. Tutti luoghi dove, nel tempo, i cittadini avevano segnalato strani giri e la presenza costante di soggetti senza fissa dimora e dediti allo spaccio, che avevano fatto di queste strutture in disuso e diroccate i loro ‘rifugi’. Ieri mattina, la polizia è intervenuta in questi otto stabili, per un’attività di bonifica che ha visto impegnato personale del commissariato Bolognina Pontevecchio e della Squadra mobile; e poi di Ufficio Immigrazione, Scientifica, Reparto prevenzione crimine, Reparto mobile, con l’ausilio anche dell’unità cinofila antidroga della Guardia di Finanza.
Un servizio ad alto impatto che si inserisce nel solco di quello già messo in atto alla Stamoto la scorsa settimana: questa volta, l’obiettivo è stata la Bolognina, con poliziotti e finanzieri che hanno perquisito, palmo palmo, gli stabili. Identificando, alla fine, 29 soggetti stranieri, tra tunisini, marocchini, gambiani, somali e un domenicano. Nel dettaglio, l’operazione si è concretizzata con l’arresto di un tunisino di 19 anni, risultato destinatario di un ordine di carcerazione per 9 mesi e 16 giorni di reclusione, emesso dal tribunale per rapina aggravata, lesioni personali e furto aggravato commessi in città nel 2023. Sono stati poi individuati cinque irregolari (un tunisino e quattro marocchini) che sono stati tutti presi in carico dall’ufficio Immigrazione per essere accompagnati in un centro per il rimpatrio. Altri tre marocchini sono risultati destinatari di divieto di dimora nella Città Metropolitana: nei loro confronti, vista la violazione della misura, verrà fatta una comunicazione all’autorità giudiziaria per l’ottenimento di un aggravamento.