ROSALBA CARBUTTI
Cronaca

Bologna 30, Bignami a muso duro: "Lepore dovrà adeguarsi. Altrimenti interverremo"

Il viceministro: "Trattative su alcune strade? Non siamo certo i correttori di bozze di Lepore. Se Palazzo d’Accursio tirerà dritto si esporrà ai ricorsi sulle multe rischiando il danno erariale"

Bologna, 25 gennaio 2024 – “Trattativa sulla Città 30? Ipotizzare che il ministero dei Trasporti si metta a guardare strada per strada non è credibile. Non siamo i correttori di bozze di Matteo Lepore...".

Il viceministro dei Trasporti, il meloniano Galeazzo Bignami, nello spiegare la direttiva del ministero guidato dal leader leghista Matteo Salvini, non fa sconti alla rivoluzione della mobilità voluta dal sindaco: "Vanno bene le zone 30 in alcuni punti della città, ma non possono riguardare gran parte del Comune. Se la noma è generalizzata, come fai ad avere contezza dei luoghi sensibili? Per questo anche la minor incidentalità diventa un’illusione".

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Bologna a 30 all'ora. Galeazzo Bignami, bolognese, è viceministro dei Trasporti e non fa sconti
Bologna a 30 all'ora. Galeazzo Bignami, bolognese, è viceministro dei Trasporti e non fa sconti

Viceministro, ora che cosa succede? Lepore tira dritto...

"Il sindaco può dire ciò che vuole. Ma l’articolo 142 secondo comma del Codice della Strada, come indicato nella direttiva del ministero, parla chiaro: i Comuni possono decidere la limitazione della velocità, ma solo a determinate condizioni. Quindi, se Bologna non si adeguerà, il ministero potrà intervenire con un provvedimento e annullare le ordinanze sulla Città 30".

La Città 30 è già ‘fuori legge’?

"La direttiva è stata inviata all’Anci, l’associazione nazionale comuni italiani, che fino a lunedì può inviare osservazioni. Poi la direttiva verrà applicata".

A quel punto, Bologna e gli altri comuni a 30 all’ora dovranno adeguarsi?

"La direttiva è stata anticipata proprio per dare a Bologna e alle altre città la possibilità di iniziare a uniformarsi alle disposizioni ministeriali. Se Bologna non rimetterà i limiti dei 50 all’ora nella stragrande maggioranza della città, continuando, invece, in questa sua ostinazione ideologica, sarà come dire che Lepore non applica le leggi che non gli piacciono. Direi che per un sindaco sarebbe un’affermazione grave".

Lepore vi accusa di esservi accorti della Città 30 perché riguarda la rossa Bologna. Perché non avete avuto la stessa solerzia con Olbia e Treviso, amministrate dal centrodestra?

"Olbia e Treviso sono città significative, ma non sono Bologna, capoluogo di regione della locomotiva d’Italia. E, poi, basta leggere le ordinanze: Olbia e Treviso non si sono spinte in maniera esasperata come Bologna".

Emanata la direttiva, se Bologna si arroccherà sulla Città 30, che cosa prevede?

"Se qualcuno verrà multato per aver fatto più dei 35 all’ora (si calcolano 5 km di tolleranza, ndr ) impugnando, poi, la contravvenzione, la magistratura con altissima probabilità l’annullerà. A quel punto, il Comune, rischierà il danno erariale".

Le multe sono state solo 20...

"Lepore ha detto che i vigili con telelaser sono pochi. Ma allora perché impone la Città 30? Senza sanzioni, la misura non è altro che un provvedimento ideologico che trasuda ipocrisia. Come si legge nella direttiva, i limiti alla circolazione dei veicoli devono seguire criteri di ragionevolezza".

Il sindaco, però, ha aperto a confronto e modifiche.

"Che Lepore voglia dettare le condizioni al ministero dei Trasporti è surreale. Le sue ordinanze avrebbero dovuto dettagliare il perché delle zone 30 strada per strada".

Insomma, il principio è sempre quello: sì alle zone 30 ma solo in luoghi sensibili...

"Sì, davanti a scuole, asili, parchi, fabbriche, quando non ci sono marciapiedi e c’è movimento pedonale intenso. Lepore invece di spiegare che in via Dante i mette la zona 30 perché ci sono le scuole Carducci, fa il ragionamento opposto elencando in 15 ordinanze tutte le strade a 30, escludendone solo alcune rimaste ai 50. Estendendo il ragionamento, anche le limitazioni in centro storico, se non supportate da effettiva verifica degli elementi configurati dalla direttiva, potrebbero essere illegittime".

Se il braccio di ferro continuerà, il Comune potrebbe rivolgersi al Tar...

"Legittimo che lo faccia, ma non può fare spallucce".

La raccolta firme per il referendum lanciato da FdI e da tutto il centrodestra proseguirà?

"Immagino che finché Bologna non ai adeguerà alla direttiva, l’azione proseguirà".