PAOLO ROSATO
Cronaca

Bologna 30, il presidente Aci: "Le zone Trenta riducono gli incidenti, ma non servono ovunque"

Sticchi Damiani (Automobile club d’Italia): giusto l’appunto del Ministero. "Accuse inaccettabili dal sindaco di Bologna sui nostri dati. Si scusi subito"

Angelo Sticchi Damiani, presidente nazionale dell’Automobile Club (Aci)

Angelo Sticchi Damiani, presidente nazionale dell’Automobile Club (Aci)

Bologna, 31 gennaio 2024 – Angelo Sticchi Damiani, presidente nazionale dell’Automobile Club (Aci), cosa ne pensa della Città a 30 a Bologna?

"Penso che tutto andrebbe fatto cum grano salis ".

Ovvero?

"Ridurre la velocità, indubbiamente, è uno dei motivi per i quali si riducono, quasi spariscono, gli incidenti. È assurdo che ancora le persone muoiano attraversando la strada, come è successo a una suora a Roma nei giorni scorsi".

Il dato fornito dal Comune di Bologna suffraga questa riflessione: rispetto allo stesso periodo del 2023, tra lunedì 15 e domenica 25 gennaio ci sono stati 25 incidenti in meno, pari al –21%. Quali sono quindi le riserve sulla Città 30?

"La vera sfida è quella di riuscire a trovare un equilibrio. Tra l’esigenza di ridurre i danni alle persone, prima di tutto all’utenza della strada più fragile, e la necessità di evitare che le persone passino troppo tempo della propria vita in auto, un sacrificio spiacevole che si impone all’automobilista e che può essere mitigato quando non ci sono rischi specifici per le persone tenendo la velocità ai 50".

Insomma, per voi la misura è meglio se non sia generalizzata e che sia commisurata ai rischi della singola strada?

"Zone che hanno una grande presenza di utenza fragile, come strade con ospedali e scuole, giustificano la scelta dei 30 all’ora. Diversamente, si può valutare con equilibrio".

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Bologna, secondo lei, cosa dovrebbe fare?

"Dico in generale, bisogna aggiornare il proprio piano del traffico e, laddove i dati pongano delle criticità per l’utenza più vulnerabile, porre dei rimedi abbassando la velocità. Non servono decisioni pregiudiziali, bensì decisioni che siano frutto di un bel lavoro di approfondimento, escludendo dalla delibera quelle zone che sarebbero meno indicate per andare ai 30. Gli automobilisti sono da sempre pronti ad accettare il sacrificio della norma in presenza di motivazioni chiare e comprensibili".

È d’accordo quindi con il ministero dei Trasporti, che con una Direttiva ha deciso di uniformare la normativa evitando che la Città 30 si utilizzi anche senza motivo?

"Certo. Raggiungere l’obiettivo delle zero morti su strada non è detto che non si possa fare senza generalizzare immotivatamente i limiti".

Il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, parlando durante la trasmissione ‘Tagadà’ su La7, ha parlato di ‘menzogne’ riferendosi ai dati Aci/Istat sull’incidentalità. Aggiungendo che spingete per la velocità e per la vendita delle auto e che non siete terzi in questo dibattito.

"Il sindaco ha le idee confuse. La parola ‘menzogna’ è inaccettabile, ho sentito offese e calunnie. Ne parleremo nelle sedi più opportune".

Querelerà il sindaco? Accetterà delle scuse?

"Vedremo, gli avvocati ci stanno lavorando. Se non ci saranno delle scuse ci regoleremo di conseguenza, io sono orgoglioso di essere presidente dell’Aci, i nostri dati sono un pilastro nel Paese da quasi 100 anni. Ci piace la velocità? Vero, ma solo negli autodromi. Sulla strada promuoviamo campagne continue per la sicurezza stradale, approviamo velox dove necessario. Vogliamo che si acquistino macchine nuove? Vero, ma da anni ci spendiamo per gli incentivi alla rottamazione di quelle vecchie. Sul rinnovo del parco circolante ci stiamo battendo alla morte e ringraziamo questo governo per il grande sforzo che sta compiendo".