Canile Bologna, alberi a rischio. "Qui diventerà un forno"

Troppo chiasso, residente fa un esposto e vince: ora il Comune dovrà abbattere oltre 30 alberi per installare le barriere anti-rumore

Oggi il canile di via Bacialli ospita 92 animali

Oggi il canile di via Bacialli ospita 92 animali

Bologna, 27 giugno 2021 - La data è lì, dietro l’angolo: 14 luglio. Da quel momento in poi saranno decorsi i sei mesi decisi dal tribunale per sistemare le barriere fonoassorbenti attorno al canile intercomunale di Bologna e Castelmaggiore, in via Bacialli 20. Da quel momento l’intera storia della struttura rischia di mutare per sempre: per l’installazione, infatti, dovranno essere abbattuti svariati alberi – oggi tanto cari per l’ombra che regalano –, ma soprattutto per il numero degli ospiti che verrà ridotto drasticamente. "E noi – spiegano alcuni volontari – siamo stati informati solo a cose fatte".

L'aggiornamento Canile Bologna, il Comune: "Vogliamo trasferire tutto"

Rewind, il nastro va riavvolto: la storia poggia le basi il 14 gennaio quando il tribunale civile accoglie il ricorso di un residente per via del troppo rumore provocato dai cani della struttura, in quel momento oltre 150. Al Comune viene così ordinato di "ridurre le immissioni acustiche superiori alla normale tollerabilità tramite l’adozione dei rimedi tecnici individuati dal Ctu". Tradotto: barriere fonoassorbenti, per un lavoro di circa 100mila euro. Palazzo D’Accursio non ci sta, impugna il provvedimento, nel frattempo cercando "soluzioni – come ricorderà l’assessore Elena Gaggioli in risposta a un question time – per diminuire in tutti i modi l’impatto acustico, tenendo conto del benessere dei cani". Ma la nuova decisione di Palazzo di giustizia non cambia la precedente, seppur parlando di scenari intermedi e di un minor utilizzo di barriere. Le quali, per installarle, hanno bisogno di tanto spazio da trovare laddove ora vivono oltre 30 alberi. "Piante – riprendono i volontari – che danno ristoro ai cani e a chi lavora nella struttura, senza quelle il canile diventerebbe un forno con conseguenze gravissime e rischi altissimi per gli animali".

Non solo. I 92 cani presenti oggi, dovranno essere ridotti a 50 per garantire decine di posti liberi per futuri animali che arriveranno da sequestri o da abbandoni. E che fine faranno gli ’esuberi’ attuali? Trasferiti innanzitutto al canile privato Il Giovannetto di San Giovanni in Persiceto o altrove.

"Alcuni – riprendono i volontari, tra i 30 e i 50 quelli che ruotano attorno al canile – non si possono spostare se non dopo un’anestesia ma con queste temperature rischiano di non svegliarsi più. Solo i primi di giugno ci è stato comunicato che sarebbero rimasti 50 cani". Non è finita. Secondo gli stessi il Comune, da gennaio a oggi, avrebbe continuato a fare lavori, "spendendo denaro pubblico pur sapendo della decisione del tribunale". L’area di via Bacialli oggi è gestita dall’associazione Terre del Branco, una decina di professionisti che hanno fatto del canile un fiore all’occhiello preso ad esempio dall’intera regione. Ma la struttura, vecchia e a tratti fatiscente, in sè ha bisogno di un importante maquillage , ecco allora che la soluzione migliore sarebbe un trasferimento in altra area. Cosa non semplice. "Se si trovasse un’area patrimoniale del Comune silenziosa – disse ancora l’assessore – si dovrebbe certamente realizzare un significativo intervento di contenimento acustico, altrimenti i picchi risulterebbero non conformi". E si tornerebbe punto e a capo. Pochi giorni fa la protesta di alcune associazioni animaliste, insieme a Fratelli d’Italia, davanti alla struttura per chiedere il trasloco in un’area più idonea. La battaglia per il benessere di cani e gatti va avanti.

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