"Il problema casa è un nodo da risolvere". Valter Caiumi, presidente di Confindustria Emilia Centro, lo dice nell’assemblea pubblica dell’associazione che ha aperto la prima giornata di ’Farete’, la convention degli industriali in Fiera che termina oggi, e manda alcuni segnali concreti per risolvere l’emergenza. Una risposta anche al pressing del sindaco Matteo Lepore che da tempo chiede uno scatto in più sul tema dal mondo delle imprese. Ieri lo scatto si è concretizzato con l’annuncio del numero uno degli industriali di Bologna, Modena e Ferrara, di una "convenzione in arrivo con Acer, l’azienda per la casa dell’Emilia-Romagna, utile al recupero di alloggi, oggi inutilizzabili, per favorire i lavoratori delle nostre imprese associate".
Non manca, però, una postilla-avvertimento: "Attenzione, le nostre risorse non sono infinite, le imprese non possono da sole rispondere su tutti i fronti. La perdita di potere d’acquisto dei collaboratori è un dato reale, ma la perdita di marginalità delle imprese manifatturiere, per tutte le variabili economiche, geopolitiche e finanziarie note, sono dati altrettanto concreti".
Il capitolo casa viene subito raccolto anche dal presidente di Confindustria, Emanuele Orsini che ricorda l’impegno sul piano casa: "Lo stiamo facendo con le nostre associazioni più importanti, con il mondo dei costruttori, con le banche, con la Cassa depositi e prestiti, ovviamente coi fondi che possano essere interessati ad avere la visione globale del nostro Paese". Per il presidente degli industriali "oggi servono case che abbiano un affitto sostenibile, che non può superare il 25-30% degli stipendi che i dipendenti prendono. Credo che non si possa più aspettare. Serve una regia complessiva per mettere a terra un piano così importante anche recuperando pezzi di città da rigenerare". Da qui, non si è fatta attendere la risposta del sindaco Lepore, ieri in platea con duemila industriali e tanti rappresentati delle istituzioni, oltre ai due candidati alle prossime Regionali, Michele de Pascale ed Elena Ugolini: "Siamo pronti a condividere con Confindustria e sindacati di categoria un piano casa, abbiamo idee da condividere con loro e pensiamo che Bologna possa fare da apripista in Italia con una proposta robusta sull’abitare".
Un asse, quello tra Confindustria e Palazzo d’Accursio che potrebbe avere il primo sigillo con il progetto di recupero di alcuni appartamenti di Acer, si parla di alcune decine di alloggi fuori dalle graduatorie Erp "che possono essere emessi a disposizione, con l’Agenzia per l’abitare". Ma non solo. Lepore va oltre, spiegando che "dobbiamo aggredire il mercato degli affitti", recuperando i tanti immobili vuoti in città, garantendo "case accessibili".
"A Bologna si calcola che ci siano 13mila alloggi sfitti – dettaglia Lepore – che i proprietari non mettono sul mercato per vari motivi. Non c’è solo il tema del turismo... Puntare sullo sfitto può dare risposte in tempi brevi anche ai lavoratori", è l’auspicio del primo cittadino che annuncia come il piano per l’abitare "che stiamo realizzando con la vicesindaca Emily Clancy verrà presentato la prossima settimana". Aprono i Verdi di Bologna "pronti a collaborare se si recuperano appartamenti vuoti", ma no "a colate di cemento". Caiumi ha poi parlato di intelligenza artificiale, lavoro, exporti, automotive ed energia. Capitoli importante il welfare e i salari, incentivando "un patto sociale che consenta al mondo delle imprese di trattenere le persone con una contrattazione più dettagliata nel secondo livello, mantenendo il primo livello contrattuale come cornice di principio". Temi, questi, condivisi anche da Orsini. Apprezza Lepore: "È la prima volta che Confindustria mette welfare e diritti dei lavoratori al centro come elemento di competitività del territorio".
Rosalba Carbutti