
Davide Ferrerio è in coma da due anni
Lo scorso maggio, Anna Perugino, considerata "la mente" dell’aggressione che portò al coma irreversibile il giovane Davide Ferrerio, il 22enne bolognese che l’11 agosto 2022 fu pestato per un tragico scambio di persona mentre era in vacanza a Crotone, è stata condannata a otto anni per concorso in lesioni personali gravissime. Il suo compagno, Andrej Gaju, era stato invece assolto dalla stessa accusa. I due erano inizialmente accusati di concorso anomalo in tentato omicidio, capo però appunto poi riformulato con uno più ’lieve’. Davide fu colpito dal 24enne Nicolò Passalacqua, giudicato in un processo a parte e condannato lo scorso luglio in appello a 12 anni e otto mesi per tentato omicidio, che lo aveva scambiato per l’uomo che corteggiava sotto falso nome sui social la ragazza all’epoca minorenne di cui era innamorato, Martina Perugino, la figlia di Anna. Per l’accusa, l’idea della "spedizione punitiva" al corteggiatore fu della madre. Ora però le due sentenze, quella su Perugino e quella di Passalacqua, rischiano di confliggere, fa notare la famiglia Ferrerio assistita dall’avvocato Gabriele Bordoni, se l’una è condannata per concorso in lesioni e l’altro con cui avrebbe appunto dovuto concorrere lo è per tentato omicidio. E presenta appello per quanto riguarda l’azione civile, mentre ulteriore atto per quanto riguarda gli effetti penali potrà essere presentato dalla Procura.
Ritenendo la sentenza "errata e
ingiusta, ne chiediamo la riforma per la errata valutazione delle prove e conseguente errata ricostruzione dei fatti, erroneamente non ritenuti integrare il reato di tentato omicidio in concorso come inizialmente contestato in capo a Perugino Anna", attacca l’avvocato Bordoni.
In primis, per la famiglia Ferrerio e il suo legale, "il Tribunale non ha considerato correttamente che il pugno inferto da Passalacqua, quello incontestato, al viso di Ferrerio, fu di entità particolarmente consistente e determinare la perdita momentanea di coscienza in Davide: e piano eziologico, quanto conseguito al colpo non rappresenta un effetto paradossale, atipico e imprevedibile, bensì il decorso fisiologico di un’aggressione con quelle caratteristiche". "Il professor Introna (il perito nominato dalla Corte per stabilire le cause del coma del giovane, ndr) ha descritto la frattura cranica quale conseguenza ordinaria di cadute a terra di quel tipo, sicché le lesioni riportate dalla giovane vittima sono le stesse che avrebbe riportato chiunque fosse stato sottoposto alla medesima forza lesiva".
Dunque, si richiede alla Corte d’appello di affermare "la responsabilità di Perugino Anna in relazione alla condotta inizialmente rubricata". La donna, è l’accusa, "conosceva Passalacqua, la sua indole violenta e la sua capacità aggressiva, tanto che lo coinvolse apposta in quella scellerata spedizione punitiva, contro le indicazioni prudenti che le aveva dato la figlia: deve rispondere di concorso ordinario in tentato omicidio".
Federica Orlandi