Soddisfazione per il successo da condividere con società e tifosi, ma anche consapevolezza che c’è ancora tanto lavoro da fare, il post partita di Attilio Caja è decisamente positivo. "Abbiamo giocato una partita di grande cuore – esordisce il coach –. Avevo rimproverati i ragazzi dopo Piacenza, oggi invece hanno messo in campo tanto orgoglio, voglia di vincere e di sacrificarsi andando oltre la stanchezza". Una Fortitudo che ha fatto suo il concetto di resilienza, affrontando e superando un momento non facile. "Quando spiegano che eravamo al 50-60 per cento non dicevo bugie – conferma il tecnico pavese –. Ci stiamo mettendo un grande impegno, ma la squadra non riesce ancora a smaltire il lavoro che facciamo durante la settimana. Ho detto ai ragazzi che dobbiamo ancora stringere i denti perché è come se fossimo a settembre". Senza Cusin, Sabatini e Menalo, la Fortitudo è oltretutto scesa in campo con gli elementi contati. "Ribadisco serve tirare fuori i denti. Nella ripresa avevo chiesto maggiore impatto a rimbalzo, tutti ci hanno dato dentro, ed è arrivata una vittoria contro una squadra che ha tre mesi di vantaggio rispetto a noi. Teniamo duro, poi man mano la strada si farà in discesa". Fortitudo che deve lavorare, migliorare, ma che alla fine è nella direzione voluta dal suo coach. "Aggrappiamoci ai rimbalzi, al bilanciamento, al conquistare tiri liberi. Cose che fanno capire che siamo sulla strada giusta, serve arrivare ad una condizione accettabile fisicamente ma qualcosa di buono già si vede. Gabriel? Parto dai suoi 12 rimbalzi e dai 2 recuperi in difesa – sottolinea Caja –. In attesa di Aradori è la nostra prima punta".
Filippo Mazzoni