Come svuotare la centrale di Suviana: le due ipotesi

Il livello dell’acqua sale ed è al piano -7: scoperti i due punti di ingresso. Quali saranno le prossime mosse? Il punto in un summit in prefettura

Bologna, 19 aprile 2024 – Come svuotare la centrale dopo l’esplosione di Suviana che continua ad essere invasa dall’acqua, arrivata fino al piano -7? E’ al momento l’interrogativo più pressante, anche per permettere all’inchiesta di proseguire su un doppio binario, assieme alla raccolta delle testimonianze dei superstiti. A oggi, le idrovore sono ferme: bisogna prima capire da dove sia la falla da cui entra ancora l’acqua dell’invaso di Suviana nella centrale idroelettrica.

Come svuotare la centrale di Suviana: un'ipotesi è con le autobotti
Come svuotare la centrale di Suviana: un'ipotesi è con le autobotti

Due le principali ipotesi di lavoro individuate durante il summit di questa mattina in Prefettura a cui hanno partecipato il prefetto di Bologna, Attilio Visconti (video), l’Ad di Enel Green Power, Salvatore Bernabei, e i sindaci dei comuni colpiti

Acqua ripulita dentro il bacino

La prima ipotesi è fare intervenire un macchinario iper specializzato che aspirerebbe l’acqua dalla centrale, la farebbe passare all’interno di moduli “di purificazione” costantemente monitorati dai tecnici per valutarne la qualità e potabilizzazione e poi ributtata direttamente nel bacino (che serve la rete idrica di Bologna e provincia), in un ciclo continuo e molto rapido. La controindicazioni sono: i costi elevanti di questa soluzione e soprattutto il fatto che questi macchinari sono molto difficili da trovare.

Acqua stoccata e portata via con autocisterne

L’altra possibilità, più lenta e più fattibile, è prelevare prelevare l’acqua mista a olio e idrocarburi nella centrale con apposite idrovore: i liquidi aspirati verrebbero poi stoccati nelle autocisterne e portate via su gomma, con un impatto sul traffico (e ambientale) più elevato. 

Per completare il lavoro, infatti, servirebbero 75 autobotti al giorno in mancanza di un sistema modulare: considerando che ciascuna farebbe un viaggio di andata e uno di ritorno verso la struttura in cui depositare il carico per la depurazione, significherebbe 150 tratte al giorno: una soluzione non propriamente ottimale visto che la stagione estiva è alle porte e il flusso turistico nella zona aumenterà. L’obiettivo sarebbe garantire il fine lavori entro fine luglio, proprio per permettere anche ai turisti di tornare sul lago in sicurezza.

Da dove entra l’acqua

Le fonti d'ingresso dell'acqua nella centrale sommersa sono due. La prima è una sorgiva, che esisteva anche prima ma veniva controllata da pompe idrovore messe fuori gioco dall'incidente di martedì 9. La seconda è una paratia che non si è chiusa del tutto, all'altezza del gruppo 2 (quello dove stava avvenendo il collaudo), lasciando quindi entrare un po' di acqua del lago. Una delle prime azioni che si faranno quando inizierà l'intervento – ha spiegato il prefetto di Bologna Attilio Visconti – sarà quella di andare a chiudere la paratia. Dell'operazione, a quanto si apprende, dovrebbero occuparsi i vigili del fuoco.

I tempi

"La strada è tracciata – conclude il prefetto Visconti – nelle prossime settimane fare la nostra scelta ed entro tempi discreti avremo finalmente svuotato la centrale”.

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