FRANCESCO MORONI
Cronaca

Da ex parcheggio a polo del cinema. Il Centro Zangheri prende forma. Celle frigorifere per foto e pellicole

Commissione del Comune in via Giuriolo: spazi avveniristici dopo la conclusione del primo lotto di lavori. Qui la Cineteca conserverà e restaurerà il suo patrimonio. Il direttore Farinelli: "Un luogo d’eccellenza".

Commissione del Comune in via Giuriolo: spazi avveniristici dopo la conclusione del primo lotto di lavori. Qui la Cineteca conserverà e restaurerà il suo patrimonio. Il direttore Farinelli: "Un luogo d’eccellenza".

Commissione del Comune in via Giuriolo: spazi avveniristici dopo la conclusione del primo lotto di lavori. Qui la Cineteca conserverà e restaurerà il suo patrimonio. Il direttore Farinelli: "Un luogo d’eccellenza".

L’ex parcheggio era nato con i Mondiali di Italia ‘90. Doveva essere uno snodo strategico per i tifosi in via Giuriolo, a un tiro di schioppo dalla Tangenziale. Arabi, jugoslavi e colombiani, però, così come inglesi e belgi, in realtà non lo usarono quasi mai: i primi erano forse più avvezzi a mezzi privati di un certo stile, gli altri più votati a fare gruppo tra pub e vie del centro. E così il Giuriolo finì nel dimenticatoio, in preda all’incuria e ai banditi, prima di vedere nuova luce. Da ex parcheggio a polo d’élite, con il maxi archivio della Cineteca volto a conservare e restaurare il patrimonio: il primo annuncio era arrivato già nel 2016, con la promessa nel 2019 di concludere i lavori entro il 2021. Poi le modifiche ai cantieri e le lungaggini hanno fatto slittare tutto. Fino a ieri, quando le porte dello stabile da 15mila metri quadrati si sono aperte ai consiglieri nella commissione ‘Cultura’.

A fare le veci di casa Gian Luca Farinelli, direttore della Cineteca, insieme con l’ingegnere Vincenzo D’Aprile, responsabile del Rup. Oggi il nuovo Centro Renato Zangheri – intitolare al capostipite delle politiche culturali bolognesi – vede una data di inaugurazione: giugno 2026. Il primo lotto dei lavori da 8 milioni di euro è concluso, con spazi avveniristici: opere per l’impermeabilizzazione, vasche di contenimento, celle frigorifere con ossigeno ridotto al 14% per scongiurare il pericolo incendi.

Ora toccherà al secondo lotto da 9 milioni (finanziato dal Pnrr): un’area per le proiezioni al chiuso, laboratori per le attività, un’arena per il cinema d’estate. Tra le rampe dismesse arriveranno anche un bistrot, un parco e un parcheggio per i visitatori e i 140 impiegati della Cineteca. L’intero progetto è stata curato dallo studio Iascone & Partners. Qui finiranno tre milioni di fotografie – come quelle del Fondo Villani – e 80mila pellicole. "È un luogo che abbiamo tolto dal degrado per darlo a un’istituzione di cui siamo orgogliosi", chiude Simone Borsari, assessore ai Lavori pubblici".

Una struttura di alta qualità: basti pensare che, come spiega Farinelli, "la Disney ha da poco realizzato un deposito a Los Angeles con le stesse peculiarità".

"In Italia la conservazione non va di moda perché è un lavoro di lunga lena – conclude lui –. Noi invece abbiamo immaginato un luogo d’eccellenza, che rispecchi l’identità di Bologna, radicato sul territorio e proiettato verso il mondo".