REDAZIONE BOLOGNA

Dagli Usa all’Appennino. Joe cittadino onorario

Riconoscimento del Comune all’americano Joseph Charles Kassouf. Tra i fondatori della Croce rossa locale, da molti anni vive a Lizzano.

Joseph Charles Kassouf con la divisa da volontario della Croce Rossa

Joseph Charles Kassouf con la divisa da volontario della Croce Rossa

Da pochi giorni Joseph Charles Kassouf, conosciuto da tutti come Joe, è cittadino onorario di Lizzano in Belvedere. Il consiglio comunale ha deciso di conferire l’importante riconoscimento a questo cittadino americano che, per ragioni sentimentali, risiede da molti anni sul territorio. Il motivo principale della decisione, come si può leggere nella delibera che ha accompagnato il voto dell’assemblea, risiede nei "meriti straordinari a beneficio della comunità". Joe, nato a Utica nello stato di New York nel 1952, vive con la moglie Giacoma e il figlio Nicholas a Lizzano dove, nel 1984, contribuì a fondare la delegazione locale della Croce Rossa.

Fra i pionieri del soccorso volontario locale ci furono anche i lizzanesi Lanzi, Benedetti, Tamarri, Mazza, Iacometti, Vai, Gandolfi e Morotti. "Un grande onore per l’amministrazione – dichiara la sindaca Barbara Franchi – riconoscere a Joe la cittadinanza onoraria. Il suo amore per Lizzano che lo ha ’adottato’ è un esempio per tutti". Nel corso degli anni Joe ha mostrato una dedizione non comune a favore dei propri assistiti, distinguendosi per la sua passione verso le attività di soccorso e protezione civile. Kassouf, grazie alla costante attività di aggiornamento, è diventato un formatore sempre pronto a istruire i nuovi volontari e a diffondere la cultura del soccorso nelle scuole. La Croce Rossa di Lizzano in Belvedere, le cui attività sono coordinate dal responsabile di sede Alessandro Rossi, può contare sul supporto di una settantina di volontari, tre ambulanze e tre auto attrezzate al trasporto dei disabili.

"Per Joe la Croce Rossa è stata una seconda famiglia – racconta Alessandro Rossi – a cui ha dedicato gran parte del tempo libero, distinguendosi per la straordinaria umanità, sostenuto esclusivamente dalla gratitudine delle persone che hanno ricevuto in questi quarant’anni il suo aiuto". E non finisce qui: Joe, nonostante i decenni di residenza, non è ancora cittadino italiano e il Comune sembra risoluto a sbloccare questa situazione. "Stiamo valutando se ci sono gli estremi – rivela Franchi – perché a Joe venga riconosciuta la cittadinanza per meriti speciali. Pensiamo abbia ampiamente dimostrato di meritarsela". Il diretto interessato,dietro un velo di ritrosia, non nasconde la contentezza: "Io mi sentivo già Lizzanese al 100%, da ieri lo sono al 120%. Non sono il tipo che ama i riflettori e le attenzioni pubbliche, ma non posso negare di essere molto grato all’amministrazione e a tutta la comunità per l’onore che mi ha fatto. Sono grato alla vita di avermi condotto qui, in mezzo a persone che mi hanno fatto sentire uno di loro".

Fabio Marchioni